Associazione per delinquere promossa da un 47enne paganese
Il prossimo nove aprile, davanti al terzo collegio del tribunale di Nocera Inferiore, inizierà il processo all’associazione per delinquere finalizzata alle frodi Iva e accise, tramite società cartiere che operavano in Italia e all’estero. Nell’ambito dell’inchiesta, a vario titolo, sono 59 i rinviati a giudizio. Tra questi, il presunto promotore dell’associazione per delinquere, il 47enne imprenditore paganese Francesco D’Auria. L’indagine del pm Roberto Lenza e dei finanzieri del Nucleo di polizia economico finanziaria.
IL GIRO D’AFFARI TRA L’ITALIA E LA REPUBBLICA CECA
Un giro di affari per centinaia di milioni di euro, ma anche di auto di lusso, diverse società operante in particolare nel settore petrolifero nella provincia di Salerno, in quella di Milano e nella Repubblica ceca.
LE INDAGINI
Le indagini hanno portato a chiedere il rinvio a giudizio già nel novembre 2021, ma l’udienza preliminare si è conclusa solo ieri sera, visto anche i molti imputati residenti all’estero.
LE ACCUSE
Secondo gli inquirenti , in 26 (tra imprenditori o prestanome della provincia di Salerno, quella di Napoli, di altre regioni italiane e stranieri) si sarebbero associati per l’attuazione di un articolato sistema fraudolento, attraverso la costituzione di imprese fittizie, riconducibili a Francesco D’Auria e gestite da lui stesso o da altri imputati, e mediante simulati rapporti tra le diverse società finalizzati al compimento a commettere numerose frodi fiscale, evasione di accise, truffa ai danni dello Stato e riciclaggio.
UN GIRO DI FATTURE
Il tutto avveniva grazie all’emissione e utilizzo di fatture per operazioni soggettivamente inesistenti, occultamento o distruzione delle scritture contabili di società cartiere, omessa o infedele presentazione delle dichiarazioni fiscali. Nell’estate del 2021, (a luglio 2021, in quattro furono destinatari di una misura cautelare agli arresti) fu scoperta l’attività dell’associazione.
IL PRESUNTO PROMOTORE
Individuato quale promotore e organizzatore della gang Francesco D’Auria legale rappresentante legale dal 15 dicembre 2014 della Cariston Solution A.S., società con sede nella Repubblica Ceca, considerata dai finanzieri la cassaforte dell’imprenditore paganese, dove confluivano i proventi dei traffici illeciti di prodotti energetici. Proventi poi reimpiegati nel commercio e noleggio di auto di lusso e nella compravendita di aziende e imprese.
Sempre D’Auria sarebbe stato l’amministratore di fatto e poi rappresentante legale dall’aprile del 2019 e socio unico dal settembre di quell’anno della società “Opera fuel”, che per la procura nocerina sarebbe stata il fulcro economico dell’associazione.
IL GASOLIO DISTRIBUITO IN ITALIA
Attraverso il deposito commerciale di Opera in provincia di Milano e i diversi distributori di carburante in Italia, la gang avrebbe distribuito gasolio per autotrazione di scarsa qualità, senza alcun versamento di accise. Carburanti venduti a prezzi fortemente competitivi da imprese cartiere dedite alla frode all’Iva.
LE AUTO DI LUSSO
A questo si aggiungono la gestione, da parte dell’imprenditore paganese, di numerose società che di fatto sarebbero servite anche o solo per produrre documenti fiscali per consentire poi i vari raggiri sulle accise e l’iva. E poi le concessionarie di auto da sogno con numerose operazioni commerciali organizzate con la Repubblica Ceca e la Slovenia, attraverso triangolazioni all’estero. Le rivendite auto con sede legale a Nocera Inferiore, Angri, Sala Consilina e Santa Maria La Carità. Tra gli avvocati del collegio di difesa dei 59 imputati Nobile Viviano, Giovanna Fasanino, Roberto Acanfora, Marco Guaglianone.
