L’ormai ex sindaco Alfieri nel palazzo comunale con la scorta dei finanzieri, essendo agli arresti domiciliari
Ore 17 di giovedì 20 febbraio, le dimissioni dei consiglieri comunali di Capaccio pongono fine all’amministrazione comunale guidata da Franco Alfieri, visto che quelle presentate dal sindaco imputato non erano valide. Conseguentemente si potrà votare la prossima primavera.
Non essendo più sindaco di Capaccio Paestum, Alfieri non sarà nemmeno presidente della Provincia di Salerno e qui si apre una lotta all’ultimo sangue tra chi subentrerà al suo posto.
LEGGI ANCHE: Chi sarà il candidato presidente alla Provincia di Salerno: il totonomi
ALFIERI IN COMUNE CON LA SCORTA DEI FINANZIERI
Questa volta a dimettersi in Comune è andato, con autorizzazione del tribunale di Salerno, anche Alfieri, in municipio, scortato dalla Guardia di Finanza, la stessa che aveva condotto le indagini su più appalti che lo ha portato prima agli arresti in carcere e poi ai domiciliari e quindi alle dimissioni. Per 5 mesi nessuno si è dimesso e in un giorno si sono dimessi tutti.
Una circostanza che ha lasciato perplessi molti, diventata pietra dello scandalo difficilmente arginabile dal Pd, partito di Alfieri, finito nelle polemiche nazionale ed attaccato più volte dal centrodestra (anche per compensare le richieste di dimissioni della ministra Daniela Santanché che arrivavano dal centrosinistra).
