Il nuovo traffico. I ruoli
Bernardino Veneziano, 55enne di Pagani, sarebbe andato direttamente ad Amsterdam per organizzare lo scarico dello stupefacente partito dall’Agro nocerino su un camion alla volte dei Paesi Bassi. All’aeroporto ad accompagnarlo all’aeroporto di Napoli sarebbe stato il genero e suo presunto Mario Giorgio, 41enne di Pagani. Solo che il camion con 270 chili di hashish era stato fermato dalla polizia stradale sull’A1 all’altezza di Orvieto: i poliziotti scoprirono il carico di droga. Un’ipotesi per la quale sono indagati anche Christian Pascale, 33 anni di San Valentino Torio, e il 58enne spagnolo Zouine Slimane Sedfi e altri due persone a piede libero.
Questo uno dei particolari dell’indagine dei finanzieri del Compagnia di Pronto intervento di Aversa e della procura di Napoli Nord chiesta che ha portato in carcere sette persone e cinque ai domiciliari su 17 indagati 10 dei quali residenti tra il Vesuviano, dell’Agro nocerino e di Cava de’ Tirreni.
GLI INTERROGATORI
Oggi sono inizieranno gli interrogatori dei sette raggiunti da una misura cautelare in carcere: Bernardino Veneziano, 55anni di Pagani, Mario Giorgio, 41 anni di Pagani, Zouine Slimane Sedfi 58 anni (spagnolo), Giuseppe Pace, 62anni di Bronte, Christian Pascale, 33 anni di San Valentino Torio, Giovanni De Martino, 58 anni di Angri e Giovanni Pinto, 37enne di Torre Del Greco. Alle domande del gip dovranno rispondere anche i cinque indagati ai domiciliari Mario Garofalo, 23 anni di Torre Del Greco, Gaetano Panariello, 63 anni di Scafati, Marzio Galasso, 62 anni di Sant’Antonio Abate, Antonio Baldi, 32 anni di Cava de’ Tirreni e Giuseppe Di Mauro, 54 anni di Angri. Molti sono rimasti in silenzio.
I RUOLI SECONDO IL GIP DI NAPOLI NORD
Quella scoperta dai finanzieri è un’attività che vede al vertice Veneziano di Pagani con suo genero e braccio destro Giorgio. Sarebbe stato proprio Veneziano a contrattare l’acquisto di 51 chili di cocaina, travati nel febbraio dello scorso anno nel fondo della cisterna di un camion controllato dalla guardia di finanza sull’A1, all’altezza di Caivano, che ha dato via alle indagini. La scoperta del camion porto all’arresto di tre persone, tra cui Pinto (che avrebbe fatto tra viaggi con la droga dalla Spagna all’Italia).
Monitorati una altra serie di acquisti e cessioni. Veneziano avrebbe potuto contare su una serie di fornitori, nell’Agro nocerino, come Di Martino e Pascale (quest’ultimo sarebbe stato capace di movimentare 48 chili di hashish), in provincia di Reggio Calabria (10 chili di hashish in collaborazione con Di Martino), ma soprattutto in Spagna (Sedfi) per la spedizione anche dei 51 chili di cocaina. Garofalo e Panariello avrebbero fatto da tramite tra Veneziano e Pinto.
I “PAGANESI”
Oltre Veneziano altra figura centrale sarebbe stato proprio il genero Mario Giorgio. A casa di parenti di quest’ultimo ci sarebbe stata una “hub” dello stoccaggio dello stupefacente. Del resto Giorgio avrebbe provveduto alla consegna della droga agli acquirenti, avrebbe ricevuto le loro telefonate degli acquirenti e concordato il luogo della consegna.
Veneziano avrebbe anche avuto una rete a disposizione per la cessione di sostanze stupefacenti: come sia stata possibile questa ascesa negli ultimi anni del suo ruolo, in una zona dove non mancano trafficanti è il punto nuovo delle indagini.