Nel centrodestra si va verso una quadra, nel centrosinistra… tutto ancora in alto mare
Il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, come anticipato in un articolo del due settembre scorso, potrebbe correre quale candidato unico del centrodestra a presidente della Regione Campania. Dopo l’ok della Meloni, la disponibilità a parlarne del Coordinatore Regionale di Fdi, Antonio Iannone, e quella di FI Fulvio Martusciello, si fa avanti la candidatura del titolare del Viminale, vicino alla Lega a guidare la colazione di centrodestra alle prossime Regionali.
E CIRIELLI?
Il nome del candidato del centrodestra con maggiori chance finora era quello di Edmondo Cirielli, ma per lui potrebbe aprirsi la porta ad un ministero di peso nel Governo Meloni. Dopo aver fatto bene come viceministro degli Esteri, con missioni ufficiali di rappresentanza del ministero in contesti internazionali di altissimo livello, anche come unico del Governo, per Cirielli sarebbe pronto un posto di titolare di un dicastero. Nelle ultime ore, si parlava anche di una staffetta tra lui e Piantedosi, ma la Lega non vorrebbe lasciare la poltrona al Viminale. Come Piantedosi, Cirielli ha un bagaglio di esperienza tecnica rilevante: mentre l’attuale ministro è un prefetto, Cirielli (che è ancora della partita delle Regionali) è un generale dei carabinieri.
Il CENTROSINISTRA
Nel 2025 si vota per le Regionali in Campania e ancora il centrosinistra non ha trovato una soluzione nemmeno nel principale partito. Tra i tanti nomi che circolano anche quella dell’ex capo dell’Autorità nazionale anticorruzione e procuratore capo a Perugia, Raffaele Cantone, voluto dalla segretaria del Pd Elly Schelin. Dal M5S, in caduta libera di consensi, anche se con qualche timido accenno di ripresa, c’è la proposizione di Roberto Fico, ex presidente della Camera dei Deputati, ma non è esclusa la candidatura dell’ex ministro dell’ambiente pentastellato Sergio Costa.
IL CASO DE LUCA
Rimane irrisolto il caso di Vincenzo De Luca-Terzo Mandato. Per il Governatore uscente, dopo due mandanti vuole ancora candidarsi per Palazzo Santa Lucia, ma la segretaria nazionale del Pd e M5S hanno alzato le barriere che ora non potrebbero abbassare, pena una figuraccia epocale, viste le tante dichiarazioni. De Luca tenta la carta delle dimissioni dopo l’approvazione del bilancio, come scappatoia, per potersi ripresentare, ma Pd e M5S rimangono, per ora, sulle loro posizioni, anche perché alcuni uomini forti del sistema deluchiano sono sotto indagine della procura e monta la voglia di liberarsi di un personaggio sui generis come è l’ex sindaco di Salerno. Da valutare anche quanti consiglieri regionali seguiranno De Luca in un’impresa dalle implicazioni giuridiche e politiche notevoli, con il rischio di rompere con i partiti di riferimento.