Le “magie” di Tramontano: esclusa una ditta con un falso, gara assegnata a Marrazzo

Le ipotesi di accuse che hanno portato l’ingegnere del Comune in carcere. I casi degli appalti per lo spazzamento delle strade e dei lavori nel cimitero. La cappella per l’amico imprenditore. Gli incontri in una pizzeria di San Marzano. Quinta puntata dell’inchiesta su Pagani

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Sarebbe stato Bonaventura Tramontano uno dei principali punti di riferimento dell’ex assessore Alfonso Marrazzo (termine del suo mandato nel 2016) e della sua Pe.de.ma. secondo l’inchiesta della Dda di Salerno e dei carabinieri del Reparto territoriale di Nocera Inferiore. E la Pedema sarebbe stata l’aggancio per favorire l’ingresso nell’economia del territorio e nell’amministrazione comunale. Le indagini sono della Dda Salerno, pm Elena Guarino e del procuratore capo Giuseppe Borrelli, eseguite dai carabinieri del Reparto territoriale di Nocera Inferiore, al comando del tenente colonnello Gianfranco Albanese.

L’APPALTO DELLO SPAZZAMENTO DELLE STRADE DI PAGANI
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Nel aprile 2021 fu deciso di appaltare il servizio di pulizie per le strade per 135 mila euro circa.
Tre mesi prima della pubblicazione del bando di gara poi adottato dall’azienda Speciale, Marrazzo, Bonaventura, Pietro Buonocore (collaboratore di Marrazzo) e un altro indagato sarebbero stati informati da Aniello Giordano, direttore dell’Aspa, che nella gare avrebbe avuto un peso nella proposta tecnica dell’impiego di una spazzatrice, avvantaggiando l’ex assessore per aggiudicare alla sua Pedema.
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Sarebbe stata poi nominata la commissione da parte del sindaco (poi escluso come ipotesi dal Gip). Della commissione faceva parte l’avvocato del Comune, Giuseppe Serritiello, che non avrebbe escluso dalla gara la Pedema, nonostante fosse iscritta all’albo delle cooperative sociali di tipo B, ma non avrebbe rispettato i requisiti di legge perché non impiegava alcun lavoratore svantaggiato.
La Pedema era iscritta all’Albo Nazionale dei Gestori Ambientali nella Cat. 1 (ordinaria – raccolta e trasporto di rifiuti urbani e assimilabili) e nella Classe F (popolazione complessivamente servita era inferiore a 5000 abitanti), mentre l’appalto per lo spazzamento sia manuale sia meccanizzato era per Pagani, che ha circa 35.000 abitanti.

Nonostante non avesse lavoratori svantaggiati, Serritiello avrebbe dato 19 punti su 20 per l’occupazione di questo tipo di operatori. La commissione poi diede 15 punti su 20 per l’offerta anche se mancava una griglia di riferimento.

L’APPALTO PER I LAVORI NEL CIMITERO DI PAGANI
Il Comune di Pagani nel 2017 bandì una gara presieduta da Tramontano per la tumulazioni, le inumazioni, le estumulazioni, le esumazioni e altri servizi all’interno del cimitero. In questi casi si invitano a partecipare, come da codice sugli appalti, almeno cinque ditte, ma ne furono invitate solo tre e, per giunta, dovevano presentare l’offerta entro e non oltre il giorno seguente.

La ditta Zeus di Castel San Giorgio fu invitata a partecipare alla gara con un fax inviato alle 16.42 e non presentò offerte. Arrivarono solo due proposte quella della Multiservice group di Pago del Vallo, in provincia di Avellino, indicando un ribasso del 5,60% e quella della Effe Group di Boscoreale, alla quale era consorziata la Pedema di Marrazzo, con un prezzo ribassato del 4,10%. A rigore di logica, la Multiservice doveva vincere, ma l’ingegnere Tramontano la escluse con la motivazione di non aver indicato i costi della sicurezza aziendale: un falso, visto che l’offerta della ditta avellinese lo aveva fatto. Ad aggiudicarsi il bando fu, quindi, la Effe Group, pur se nessuno contestò che non avesse indicato i costi della manodopera.
L’amministratore della Multiservice andò al Comune di Pagani cercando spiegazioni del perché fosse stata esclusa, ma rimase ad attendere Tramontano davanti al suo ufficio fino a quando non fu informato che la gara era stata vinta da altra ditta.

PROROGHE CON “FALSO”
Solo se previsto dal bando di gara, un appalto a tempo determinato può essere prorogato, altrimenti bisogna procedere all’affidamento diretto del servizio ad una ditta, rispettando il criterio della rotazione. A Pagani, invece, Tramontano prorogò per altri sei mesi l’appalto alla Effe group invocando la “proroga tecnica”. Uno giustificazione non ammissibile perché il bando di gara non lo prevedeva e qualora lo avesse previsto, la proroga può essere prevista solo nell’attesa dell’aggiudica della nuova gara e a procedura già in corso. Tramontano giustificò la “proroga tecnica” perché «si prevedevano tempi tecnici abbastanza lunghi» per concludere la nuova gara: in realtà questa non era stata proprio bandita, quindi mancava pure questo presupposto. Stessa motivazione per un ulteriore proroga fino ai primi mesi del 2019.

LE SEGNAZIONI DI DISSERVIZI NON PRESE IN CONSIDERAZIONE
Tramontano non tenne conto nemmeno della segnalazione di un funzionario del Comune per i servizi non resi dalla Effe Group durante l’appalto. Lo stesso funzionario si lamentò anche con Marrazzo per il numero di addetti inferiori impiegati rispetto a quelle previsti. Anche l’Azienda Speciale di Pagani, gestore del servizio di igiene urbana, dovette intervenire al cimitero per i disservizi del consorzio. Tramontano, a questo punto, chiese una proposta alla Sam per i servizi affidati non svolti regolarmente: la ditta in house del Comune rispose, ma, nonostante più vantaggiosa, l’offerta non fu presa in considerazione.

IL COSTO DEGLI AIUTI
In cambio dei suoi favori a Marrazzo, secondo la Dda, Tramontano avrebbe ottenuto l’assunzione di un familiare e di un’altra persona. Per il Gip un’ intercettazione telefonica tra un uomo sconosciuto e Marrazzo c’è un’autentica confessione stragiudiziale «che attesta che Tramontano Bonaventura è al servizio del Marrazzo; che il Marrazzo ha pagato questo servizio mediante la “strumentale” assunzione – di una persona, ndr) e che gli costa 1.500 curo al mese; il fatto che sia un assunzione “inutile” e che sia, quindi, solo il prezzo del pactum sceleris emerge pacifico quando il Marrazzo si lamenta che – l’assunto, ndr – neanche viene a lavorare nonostante prenda 1500 giuro al mese e lui ovviamente non può mandarlo via. Ora poi il prezzo si è anche raddoppiato perché, evidentemente, posta la rilevante attività in suo favore (sostanziatasi nel falso ideologico e nella turbata libertà degli incanti descritta ai capi di contestazione precedenti) è stato pure costretto ad assumere la- seconda persona, ndr-. egli evidentemente, nonostante i costi alti dell’asservimento della funzione del Tramontano, non è contento del “servizio” e se ne lamenta, documentando la sussistenza dei gravi indizi per entrambi gli indagati del delitto di corruzione. Nello stesso senso depongono pure altre captazioni».

LA CAPPELLA IN PRIMA FILA AL CIMITERO, ALTRA MAGIA
Con l’amicizia giusta era possibile farsi assegnare il suolo per una cappella al cimitero di Pagani, nella zona nuova, quella “Vip”, pur se non si era partecipato al bando. E questa amicizia giusta sarebbe stata quella dell’ingegnere Tramontano. Per questa ipotesi investigativa sono indagati Marrazzo, Tramontano e l’imprenditore paganese Matteo De Feo, detto Peppe, e un altro funzionario del Comune di Pagani non arrestato perché si trovava fuori Italia.
Tramite la mediazione di Marrazzo, tra il 2021 e il 2022 Tramontano e l’altro funzionario comunale si sarebbero fatti promettere la materiale edificazione della cappella funeraria in cambio dell’assegnazione del suolo a De Feo. La costruzione della cappella fu eseguita da un familiare di Tramontano.

Il “FAVORE”
Essendo previsto l’allargamento del cimitero già dal 2011, il Comune di Pagani propose una manifestazione di interesse per sapere chi ambiva all’assegnazione per 99 anni di un suolo per la costruzione di una cappella gentilizia e poi eseguì un sorteggio, nel quale De Feo risultò secondo posto nell’elenco di riserva. L’imprenditore, quindi, Avrebbe dovuto attendere la rinuncia di alcuni partecipanti per rientrare tra gli assegnatari, ma De Feo voleva il suolo per seppellire un familiare, e occorreva una sorta di miracolo, prodigio eseguito da Tramontano e dall’altro funzionario indagato.
A dicembre 2021 rinunciò un assegnatario di un suolo, ma invece di passare all’assegnazione al primo della riserva si passò al secondo che non aveva partecipato al bando della zona Est, ma a quello della area Nord del cimitero.
Intercettati a telefono Marrazzo e De Feo, “Peppe” voleva farsi assegnare un terreno al cimitero di Pagani e si rivolse a Marrazzo che definisce l’area prescelta quella «nuova, la zona dei vip». Il suolo individuato era quello del «pezzo davanti», ossia in “prima fila”, come se si trattasse di una poltrona a teatro.
Marrazzo rassicurò De Feo dopo aver contattato Tramontano che con gli uffici comunali «Facciamo come vogliamo noi».

LA SOLUZIONE TROVATA A TAVOLA, IN UNA PIZZERIA A SAN MARZANO
In vari incontri in una pizzeria a San Marzano Sul Sarno, furono decisi i termini della questione: Tramontano avrebbe proceduto all’assegnazione in cambio dell’edificazione in capo a un suo familiare della Cappella De Feo. La stratagemma sarebbe stato, come in altri casi quello della risposta in brevissimo tempo a una richiesta del Comune (lo stesso fu fatto per un appalto, vinto sempre da Marrazzo) e così fu.
Per questa corruzione, a Tramontano, l’altro funzionario e a Marrazzo, è scattata l’aggravante di aver favorito il clan Fezza De Vivo ad intrufolarsi nella vita economica e amministrativa della città (ipotesi aggravata non contestata al solo De Feo): il gip ha ritenuto, però, non sussistesse per nessuno dei quattro indagati sott’inchiesta.

LE PRIME QUATTRO PUNTATE:
la prima puntata
Appalti per servizi comunali a Pagani per favorire il clan Fezza De Vivo, scattano gli arresti
https://www.rtalive.it/2024/11/appalti-comune-pagani-clan-fezza-de-vivo-scattano-gli-arresti/160394/

la seconda puntata
Arresti per appalti comunali a Pagani. Tentato condizionamento del voto e del Comune
https://www.rtalive.it/2024/11/arresti-appalti-comunali-pagani-tentato-condizionamento-del-voto-del-comune/160404/

La terza puntata
Marrazzo voleva “sistemarsi” come direttore Sam: aveva bisogno della politica.
Inchiesta Pagani terza puntata. I candidati di Marrazzo con il centrodestra, l’indagine sul Sindaco e l’attuale assessore che appartenevano ad un’altra coalizione: i motivi del no al loro arresto
https://www.rtalive.it/2024/11/marrazzo-voleva-sistemarsi-direttore-sam-bisogno-della-politica/160445/

La quarta puntata
Dal 2017 al 2022, Marrazzo e i suoi amici funzionari asservirono il Comune. I “costi”
https://www.rtalive.it/2024/11/dal-2017-al-2022-marrazzo-suoi-amici-funzionari-asservirono-comune-costi/160470/

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