Stop all’esercizio dell’attività ad un noto ristorante marzanese e ad una impresa termoidraulica per non aver pagato i tributi comunali
Con due ordinanze del Suap, il Comune di San Marzano Sul Sarno ha sospeso per 90 giorni l’attività di somministrazione di alimenti e bevande ad un noto ristoratore attivo nel settore da oltre 50 anni per non aver pagato i tributi comunali dal 2019 al 2021. L’altro provvedimento riguarda un’impresa che vende termoidraulica. La sospensione temporanea è prevista da una norma contenuta nel “Decreto Crescita” voluta dal governo guidato dall’allora premier Giuseppe Conte.
Lo scorso gennaio il commissario prefettizio Stella Fracassi, alla guida del Comune dall’ottobre 2023 a giugno 2024, ha adottato il regolamento comunale per disciplinare l’attuazione della norma nazionale. Un regolamento che rischia di essere un ko al commercio locale, già in crisi da oltre dieci anni, ma che si ispira a colmare, secondo il principio del legislatore, il divario commerciale tra chi paga le tasse e chi no.
L’EVASIONE A SAN MARZANO
L’alta evasione delle tasse locali che si registra a San Marzano fa si che nelle casse comunali finiscano meno del 50% di quanto sarebbe dovuto per servizi forniti dal municipio di piazza Umberto I. Certo è, però che sospendere un’attività economica nel periodo natalizio non è il massimo della sensibilità. Non si sa nemmeno se questo imprenditore riuscirà quindi a pagare il debito e a riaprire la propria attività. Nulla però deve far pensare che chi non paga le imposte la può fare franca rispetto a chi le paga regolarmente, e sono tanti.
L’ORDINANZA
L’ordine del Comune è quello di chiudere l’attività entro 15 giorni, per quanto riguarda il ristorante, dalla ricezione dell’ordinanza al fine di consentire il consumo o la conservazione dei prodotti alimentari deperibili presenti nei magazzini del ristoratore. Dopodiché è disposta la chiusura per ben 3 mesi o fino al giorno della regolarizzazione degli oltre 80mila euro di debiti cumulati negli anni.