Scafati, Agro, Vesuviani, processo ai Matrone & Co.: pesanti condanne

Giuseppe Buonocore 30 anni in continuazione, quasi 13 anni per Berritto, circa 10 anni per Pasquale Panariello e Antonio Palma e sette per Giovanni Barbato Crocetta


Processo ai Matrone chiesti dalla Dda di Salerno, il tribunale ne infligge 95 anni e solo a 14 imputati. Ancora gli stupefacenti (cocaina, marijuana e hashish) venduti tra Scafati e altri comuni dell’Agro nocerino, come del confinante Vesuviano al centro dell’ennesima inchiesta della Direzione distrettuale antimafia che finisce con la condanna degli imputati. Il gup del Tribunale di Salerno ha deciso sui riti abbreviati chiesti da 14 imputati (altri 19 seguiranno il rito ordinario).
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Al centro dell’inchiesta Giuseppe Buonocore, genero di Franchino Matrone detto “ ’a Belva”, individuato dagli investigatori come il promotore dell’associazione ha ricevuto una condanna in abbreviata a 30 anni di reclusione pur essendo stata concessa la continuazione, come richiesto dal suo legale, Massimo Autieri (che ha così ridotto le condanne da 59 anni appunto a 30 anni).
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Per i due assistiti dell’avvocato Gennaro De Gennaro, Francesco Berritto a fronte di 18 anni di richiesta inflitti 12 anni e 9 mesi di reclusione, per Pasquale Panariello a 9 anni e 8 mesi. Per Antonio Palma, difeso dall’avvocato De Gennaro, era stata chiesta una condanna a 16 anni di reclusione, inflitti 9 anni e 4 mesi, Barbato Crocetta a fronte di 9 anni di richiesta, 7 anni e un mese. Questi ultimi accusati di associazione finalizzata allo spaccio. Cinque anni di reclusione per Antonino Cesarano, due anni di reclusione a Vincenzo Starita ‘a Strega (la metà di quanto richiesto).

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