I consiglieri comunali Giuseppina Polichetti,Luisa Trezza, Giovanni Adinolfi e Giuseppe Ciancio chiedono la verità sul plesso scolastico della frazione
«I lavori di messa in sicurezza della scuola primaria Alfonso Palumbo di Casali non sono mai partiti, cosa sta succedendo?. A chiedertelo i 4 consiglieri di minoranza a Roccapiemonte.
In una nota, Giuseppina Polichetti,Luisa Trezza, Giovanni Adinolfi e Giuseppe Ciancio sottolineano: «Eppure il 30 maggio scorso, senza neanche attendere l’ultima settimana di scuola, con grande urgenza e in pompa magna il sindaco di Roccapiemonte si mise in posa dinanzi ai cancelli della scuola per la foto di rito che, di fatto, avrebbe dovuto segnare l’inizio dei lavori. Peccato che da quel giorno i lavori non siano mai iniziati: perché?».
IL PROGETTO DA RIVEDERE
I consiglieri comunali evidenziano che «durante l’ultimo consiglio comunale del 1° ottobre scorso abbiamo chiesto il perché di questo enorme ritardo, visto che la fine dei lavori era stata programmata per fine febbraio 2025. Volevamo avere solo un po’ di chiarezza!!! Hanno cercato in tutti modi di impedirci di parlare e fare domande, violando addirittura il regolamento comunale, poi, vista la nostra insistenza, si sono lasciati scappare che il progetto deve subire una variante, ma le varianti non si fanno, normalmente, a lavori iniziati e in corso d’opera? Queste cose accadono solo a Roccapiemonte».
I PROBLEMI STRUTTURALI
E ancora, riferendosi all’amministrazione comunale: «Poi si sono lasciati sfuggire che in quel plesso ci sono importantissimi problemi strutturali. E non si sapeva già all’atto del progetto appaltato visto che in quella scuola, nel lontano 2017, dall’amministrazione precedente furono installati dei vetrini di monitoraggio?
E vista la criticità ben nota ed i pericoli di sicurezza per bambini e maestre, perché l’amministrazione comunale ha preferito appaltare prima i lavori al plesso di scuola dell’infanzia di via Carmine Pagano al capoluogo che non aveva problemi strutturali piuttosto che quelli alla scuola di Casali?
E poi hanno il coraggio di affermare che la sicurezza dei bambini viene prima di tutto. Contraddizioni e continue bugie. Per giunta alla scuola dell’infanzia di via C. Pagano i lavori, iniziati l’8 gennaio 2024, costringendo bimbi e maestre ad un trasferimento forzato con arredi e suppellettili, sono ancora in corso ed i piccoli, per il secondo anno consecutivo, sono stati privati dei loro spazi. Tutte domande alle quali non abbiamo ricevuto risposta, se non le solite bugie».
LA PREOCCUPAZIONE
I quattro consiglieri aggiungono: «La cosa che ci preoccupa è che dopo 5 mesi a Casali sia ancora tutto fermo e i piccoli studenti ormai “sbarcati” presso l’oratorio della chiesa di Santa Maria del Ponte, all’altro capo del paese, in una struttura della Curia, dove il Comune ha speso oltre 30 mila euro di soldi pubblici, nonostante il Comune, a pochi passi dalla scuola chiusa, avesse nella propria disponibilità sia palazzo Marciani sia l’ex asilo di San Potito, già sede di polizia locale. Sarebbe stato più logico investire quelle somme in strutture pubbliche !
Un dispendio di soldi e di energie, soprattutto quelle di bambini e famiglie, costrette ad andare ad accompagnare ed a riprendere i bambini, per chi non lo fa con mezzi propri, all’unica fermata effettuata dal servizio di trasporto scolastico garantito dal Comune».
IL TRASPORTO PUBBLICO
I 4 consiglieri di minoranza si soffermano anche sul trasporto scolastico: «Se un tempo lo scuolabus prendeva i bambini nei pressi delle loro abitazioni, oggi, visto che il servizio viene garantito da un pullman gran turismo, la fermata è unica, in piazza Polichetti, con enormi disagi, soprattutto quando ci saranno condizioni meteo poco favorevoli».
«QUAL È LA VERITÀ?»
Nella nota i consiglieri comunali Luisa Trezza, Giuseppina Polichetti, Giovanni Adinolfi e Giuseppe Ciancio chiedono «al sindaco di dire la verità sulla scuola di Casali e spiegare perché i lavori non sono ancora partiti. Hanno sbagliato il progetto? Errare è umano, e per fortuna, aggiungiamo, qualcuno se n’è accorto, tanto da non far iniziare i lavori e richiedere una variante. Ma almeno si dica la verità alle famiglie già bistrattate e costrette a grossi disagi».