Nocera, il ricordo di Filiberto Gallo e l’occasione di riflessione

Quando era importante essere qualcuno prima di essere eletti, e non oggi, quando si è importanti se si viene eletti

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Questa mattina alle 10 sarà celebrata nella chiesa del Monastero di S. Chiara a Nocera Inferiore una messa in suffragio di Filiberto Gallo, esponente della Democrazia Cristiana negli anni Sessanta e Settanta. Al suo ricordo di politico, assessore e consigliere comunale, si associa quella di medico e chirurgo. A lui devono la vita molte persone e i suoi interventi trovarono spazio anche nelle cronache locali. Certamente parteciperanno alla funzione i rappresentanti della classe dirigente di 40 e 50 anni fa.
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IL RICORDO
A quella classe dirigente si devono molte opere pubbliche, strade, scuole, ospedali, l’acqua e l’energia elettrica in tutte le case, un welfare e una sanità vicina alle persone, ma anche tanti servizi pubblici a Nocera. Certo anche tanti errori, quando l’ansia di fare lasciava spazi ad eccessi e spesso il non perseguimento degli interessi pubblici. Ma si aveva un reale rapporto tra chi rappresentava il potere e i cittadini.

Ed era utile rappresentare un problema anche a un semplice consigliere comunale che aveva una sua autorevolezza, conquistata prima nella propria vita professionale e poi amplificata dalla politica e non viceversa come accade oggi. Anche il consigliere comunale se non viveva la città e i suoi problemi non veniva eletto e questo in tutta Italia. Oggi, invece, con i voti di quelli che frequentano una palestra si può arrivare a sedere in consiglio comunale.
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L’OCCASIONE
Filiberto Gallo fu prima di tutto un medico che si interessava della collettività e poi ha portato la sua esperienza in politica. Anche i giornali, spesso con un linguaggio lezioso, riuscivano a sottolineare il valore umano e professionale di un amministratore pubblico, senza essere accusati di partigianeria.

Questa mattina, maltempo permettendo, a Santa Chiara si ritroveranno i protagonisti della politica degli anni Sessanta – Ottanta e potrebbe essere l’occasione anche per organizzare un incontro in città per raccontare un pezzo di storia del nostro territorio, tra luci e ombre, tra speranze e realtà, tra errori e obiettivi raggiunti. Sono passati 30 giorni dalla morte di Gallo, oggi chi ricorda quei momenti potrebbe riportare alla luce una stagione politica per essere esaminata anche in un’ottica futura.

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