Corsa folle con armi a Nocera per sfuggire ai carabinieri, tre di Pagani a processo

L’inquietante episodio

tutto-per-la-scuola-libri-AMAZON
Il 25 luglio la folle corsa per le strade di Nocera Inferiore e l’arresto, il 31 ottobre il processo con il giudizio immediato a tre paganesi Michele D’Auria Petrosino Junior, Alfonso Verziero e Luigi Russo.
amazon-gafield
LA RICOSTRUZIONE
Ricostruito dalla procura di Nocera Inferiore, retta dal procuratore Antonio Centore, e dai carabinieri del Reparto territoriale nocerino, al comando del tenente colonnello Gianfranco Albanese, quanto accaduto intorno alle 17 del 25 luglio scorso. Una ricostruzione resistita al vaglio del tribunale del Riesame di Salerno che respinse il ricorso del figlio di Rita Fezza e di Antonio Michele D’Auria Petrosino (nipote di Michele senior e del nonno Gioachino, detto “spara spara”) e del 27enne Verziero conducente dell’auto sfuggita in un primo momento ai militari.
amazon-mondo-a-parte
LA FOLLE CORSA
I carabinieri diedero l’alt a una Captur con i vetri posteriori oscurati a piazza Santa Chiara, a confine tra Pagani e Nocera Inferiore. Ne nacque un pericoloso inseguimento per lo stretto e affollato corso Vittorio Emanuele a Nocera Inferiore, in pieno centro storico. Dalla vettura arrivata all’altezza di via Gramsci a Capocasale scese uno dei tre occupanti, il 26enne Luigi Russo, mentre la vettura con alla guida Verziero e a fianco D’Auria proseguì la corsa, per poi essere fermata poco dopo dagli investigatori.
amazon-serie-tv-cittadel
Verziero fu trovato con 3.430 euro mentre D’Auria Petrosino con 920 euro. Poco prima dalla vettura era stata fatta cadere una pistola “Bruni”, modello 84 calibro 9 Pack, priva di matricola e nei pressi c’era anche un caricatore con un solo proiettile all’interno. Il terzo indagato (attivamente ricercato), scese dall’auto all’altezza di via Gramsci estraendo dalla cintola dei pantaloni una pistola Beretta, semiautomatica, modello 84 BB calibro 9, con matricola abrasa, completo di caricatore con otto proiettili del calibro 380 per poi lasciarla in un portafiori, e che in seguito fu recuperata dai carabinieri.

loading ads