Elezioni in Brandeburgo, Socialdemocratici avanti, bloccata l’Afd. Respira l’Europa

Un test cruciale. Bene anche la sinistra estrema ma con posizioni anti immigrati. in crisi il “Centro” e i Verdi

murales-amazon Le elezioni in Brandeburgo erano un test per cui tremava tutta l’Europa: necessario fermare l’avanzata dell’ultradestra che 15 giorni fa era trionfato in Sassonia e in Turingia. Per questo, tutti avevano l’attenzione alta su questa elezioni sulla Germania con capitale Postdam che ingloba l’autonoma città stato di Berlino. Occupa quella che un tempo era la Germania dell’Est, più propensa alla sirene dell’Afd. Sollevato il cancelliere Olaf Scholz, una riconferma per Dietmar Woidke il governatore da 11 anni del Land.
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Si temeva per una nuova sconfitta per l’Spd, ma il pericolo Afd è stato superato forse grazie irrigidimento della politica sui rifugiati in particolare dopo l’attentato di Solingen, decretando controlli alle frontiere e una maggiore facilità delle espulsioni. Anche sull’Ucraina si cerca sempre più una pace con Vladimir Putin (già oggi dice no ai mezzi militari che potrebbero arrivare a Mosca.
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Un disastro per Cdu (si presume che molti suoi elettori abbiano vota Spd per evitare l’onda marrone, dalle camice dei nazisti): per i cristiano democratici solo un misero 11,9%. I Verdi sarebbero al 5% con il rischio di non entrare in parlamento, i liberali sotto l’1%. L’altro miracolo elettorale di queste settimane, Sahra Wagenknecht, al capo del partito di estrema contro l’immigrazione è arrivata al 12,3%. Mentre la Linke, al 3%, ammette il “disastro”.

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