Dopo la rodata macchina dell’accoglienza parte la ricerca degli scafisti e la ricostruzione di tutto quello che ruota attorno all’emigrazione, dalle violenze alla tratta delle donne
Intorno alle 7.30 ha attratto nel porto di Salerno la Geo Barents , la nave di Medici Senza Frontiere che nei giorni scorsi ha recuperato in mare 191 migranti con cinque operazioni di salvataggio.
Il primo a ascendere è stato un uomo su una sedia a rotelle, poi i 23 minori (tutti tra i 14 e i 17 anni), tra cui una diciassettenne su cui c’è massima attenzione per scoprire se sia vittima di tratta, se, cioè, abbia viaggiato assieme al suo sfruttatore. Sulla banchina del molo Manfredi, come consuetudine, è stata allestita la macchina dell’accoglienza coordinata dalla Prefettura di Salerno. Tra i 191 migranti presenti a bordo ci sono tre donne e 23 minori non accompagnati.
LE EMERGENZE
«Abbiamo già avuto segnalazione di 12 emergenze sanitarie – ha detto il prefetto di Salerno, Francesco Esposito, presente sulla banchina del porto di Salerno insieme al questore Giancarlo Conticchio – Queste andranno valutate poi dall’Usmaf e dall’Asl e vedranno come regolarsi, chi ricoverare in ospedale e chi no». Una ventina i casi di scabbia presenti a bordo, mentre alcuni dei migranti riportati hanno ustioni durante la traversata. Già definita anche la ripartizione nei centri di accoglienza: la maggior parte dei migranti resterà in Campania, mentre 66 saranno trasferiti nelle province del Lazio
LE PROVENIENZE
I 191 migranti salvato dalla Geo Barents di Medici senza Frontiere provengono dell’Africa subsariana, dal Pakistan, Bangladesh, ma le nazionalità saranno poi appurate successivamente. Per loro inizia il viaggio verso un nuovo futuro, si spera più roseo.