Rapinato in casa don Peppino Iannone, il sacerdote: «Ho rischiato di morire»

Il colpo ieri notte nella chiesa canonica del parroco di Santa Maria delle Grazie a Mercato San Severino

Tre malviventi, volto incappucciato, sono penetrati nell’abitazione del sacerdote don Giuseppe Iannone. I tre hanno portato via dalla casa canonica del la chiesa di Santa Maria Delle Grazie a Mercato San Severino circa mille euro. Entrati in casa hanno rischiato si soffocare il parroco perché cercavano la cassaforte e l’oro che il sacerdote non aveva.

Il colpo in pieno centro, con i rapinatori che sono entrati dal balcone al primo piano lato piazza XX Settembre, vicino la sede sanseverinese dell’Asl, approfittando del balcone di un terrazzo non chiuso a causa del gran caldo.
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IL RACCONTO DEL SACERDOTE VITTIMA DELLA RAPINA
«Giura su Dio che non hai l’oro, giura su Dio che non hai la cassaforte». Queste le parole che nel buio di sabato notte si è sentito rivolgere don Giuseppe Iannone da tre rapinatori. Il colpo intorno alle 2,30, quando don Giuseppe si è svegliato con una mano che lo soffocava e i rapinatori che gli chiedevano insistentemente dei soldi. «Mi fate morire, mi fate morire, questo ho detto loro mentre per pochi istanti sono riuscito a spostare la mano dalla mia bocca – ha affermato il sacerdote, ricordando quegli attimi terribili -.
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Mi hanno detto allora che mi avrebbero tolto la mano dalla bocca se non avessi gridato e così ho fatto». Don Peppino aggiunge al collega Salvatore De Napoli: «I rapinatori volevano i soldi io ho indicato loro dove fossero, poi volevano l’oro e la cassaforte, ma io non ho né l’uno né l’altro. Non mi credevano, poi mi hanno urlato di giurare su Dio di non avere cassaforte e oro, l’ho fatto e mi hanno creduto». E continuando: «Hanno rovistato in qualche armadio, poi hanno preso il cellulare e lo hanno pestato sotto un piede e sono andati via».

Verso le tre l’anziano parroco ha dato l’allarme, da qui si desume che siano rimasti nella casa una decina di minuti. Sul posto sono arrivati i carabinieri di Mercato San Severino e un ambulanza per soccorrere il sacerdote. «Non riuscivo più a leggere i numeri dal cellulare ed ho trovato un vecchio elenco cartaceo e così ho avvertito un amico e poi i miei fratelli – rammenta don Giuseppe -. È stato tremendo!».
Sulla rapina indagano i carabinieri di Mercato San Severino e della procura di Nocera Inferiore, agli ordini del maggiore Carlo Santarpia e del capitano Massimo Avallone stanno indagando sulla base del racconto della vittima e cercano le registrazioni di telecamere di videosorveglianza che inquadrino sia corso Armando Diaz sia piazza XX Settembre. «Devo ringraziare Dio che mi hanno creduto che non avessi oro e cassaforte, come in realtà è – ricorda ancora traumatizzato il parroco –. Abito qui dal 1995 e sono in parrocchia dal 1988, ma non era mai accaduto qualcosa di simile».

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