Da centro di eccellenza in Italia, il reparto è finita in una condizione da brividi
Prima l’andata via in serie del gruppo del luminare Severino Iesu e della sua equipe costretta di fatto ad andare via dalla Torre Cardiologica del Ruggi a Salerno per le modalità di gestione del reparto di eccellenza. Poi, la sospensione per un anno del cardiochirurgo Enrico Coscioni per la morte di un paziente e per un periodo più breve di altri medici, indagati per lo stesso tragico episodio. E le condizioni di difficoltà della torre cardiologica sono notevoli.
In un articolo di Marcella Cavaliere su La Città si parla che i medici della torre cardiologica sarebbero «costretti a scegliere chi salvare prima: la precedenza ai pazienti in emergenza su quelli dell’urgenza». Il 7 agosto, ad esempio, un paziente già in sala operatoria per un infarto imminente è stato sostituito da un altro ammalato in condizioni critiche per lacerazione acuta dell’aorta, per il quale è necessario un intervento immediato.
L’8 agosto, il paziente “sostituito” invece di essere operato è stato passato avanti da altre tre urgenze. I cardiochirurghi disponibili sono tutti impegnati per le urgenze. Con questa situazione, il rischio di un esisto infausto per i pazienti a rischio aumenta notevolmente.