Altri casi del virus West Nile nel Salernitano, ma nessun panico

Gli infetti a Roccadaspide e San Mango Piemonte

Un altro caso e forse anche un terzo di West Nile virus diagnosticato in provincia di Salerno. Sono in corso ulteriori accertamenti per stabilire il quadro complessivo dove è potuta avvenire la trasmissione dell’infezione nell’attesa anche del riscontro che dovrà fornire l’Istituto superiore di sanità al quale sono stati inviati i tamponi, come da prassi.
Il secondo caso, dopo quello del 59enne di Altavilla Silentina, è relativo a un 64enne di Roma che il primo agosto scorso ero andata in vacanza nella sua città natale di Roccadaspide. Il 3 agosto, due giorni dopo, l’uomo era andato nell’ospedale della sua cittadina per una febbre, ma era stato dimesso. Riportato il giorno 8 agosto sempre nella stessa struttura ospedaliera era stato poi trasferito al Ruggi di Salerno dove hanno riscontrato la malattia di origine virale. Ormai, dopo il primo caso individuato dalla clinica di infettologia dell’università di Salerno, si è attivata una linea di massima attenzione. Al laboratorio dell’ospedale di via San Leonardo vengono processati i test del virus.
Il periodo di incubazione dell’infezione va da 2 a 14 giorni come ha ricordato a La Città recentemente il professor Pasquale Pagliano, direttore della Clinica universitaria di infettivologia dell’Unisa. A questo punto sembra difficile che il 64enne di Roccadaspide possa aver manifestato in così breve tempo di soggiorno i segni della malattia che, probabilmente, potrebbe essere stata originata da una puntura di zanzara diversi giorni prima e chissà dove.
Un terzo caso in via di chiarimento sarebbe stato diagnosticato nella zona di San Mango Piemonte, ai danni di un 74enne arrivato anche lui con i sintomi di un’encefalite al Ruggi. Sottoposto il 10 agosto al test potrebbe essere riscontrato il West Nile virus.

LA RISPOSTA
Come ricordava il professor Pagliano, autore di uno studio su questo virus, già un anno e mezzo fa, a parte che si poteva diffondere anche nella zona della piana del Sele, ma questa infezione è nell’80% dei casi assolutamente asintomatica, nel 19% con sintomi lievi e solo nell’1% può portare all’encefalite, malattia grave, ma con esisto non mortale nella maggioranza dei casi. È ovvio che da adesso in poi, con l’aumentare dei test sui pazienti, si scopriranno sempre più casi e poiché negli ospedali arrivano solo quelli gravi ma non quelli asintomatici e spesso se ne ha difficilmente notizia, i numeri potranno essere squilibrati a favore dei casi gravi, ma solo un errore statistico. Il professor Pagliano più volte ha sottolineato che non c’è nessun allarme.
Il professor Francesco De Caro, docente di igiene e medicina preventiva all’Università di Salerno, sottolinea l’importanza delle norme di profilassi ambientale, come la disinfettazione e il monitoraggio delle zanzare, e per le persone l’utilizzo degli spray repellenti, le zanzariere ed evitare ristagni nell’acqua e nelle piante e sottovasi. «Ricordiamo che il virus non si trasmette da uomo a uomo, ma dalla zanzara che punge prima un volatile serbatoio, come gli airone, le cicogne, le gazze ed altri e poi l’essere umano – specifica il professore De Caro -. Fra pochi giorni, poi, le zanzare dovrebbero andare a scemare».

LA PROFILASSI
L’Asl Salerno avuta notizia immediatamente dei riscontri dei nuovi casi ha subito attivato la nuova disinfettazione nelle aree dove sono stati riscontrati i casi e provvederà entro fine mese ad una più capillare azione su tutta la provincia di Salerno. Il dipartimento di prevenzione collettiva dell’azienda sanitaria locale, diretta da Arcangelo Saggese, è quindi già in moto come lo sono anche i veterinari per il monitoraggio delle zanzare e sui cavalli onde diagnosticare eventuali nuovi casi. Va ricordato che la diffusione nella nostra zona (un primo caso ci fu a novembre scorso) del West Nile virus non raggiunge i livelli del Ravennate, di altre zone d’Italia o dell’area danubiana o della Grecia, dove i casi si contano a centinaia. Dai risultati del monitoraggio non c’è da preoccuparsi anche per l’innalzamento dei casi che, visto l’attenzione in questo settore, sarà legata al numero di tamponi effettuati e in provincia di Salerno saranno molti.

loading ads