L’istanza dei consiglieri di minoranza dichiarata in parte inammissibile e in parte infondata
Il ricorso al Tar per chiedere l’annullamento della delibera di consiglio comunale di Roccapiemonte n. 63 del 29 dicembre 2023, con la quale si approvava il Piano urbanistico comunale ed (PUC) ed altri atti collegati è stato in parte dichiara inammissibile e in parte respinto dai giudici amministrativi. Il ricorso era stato presentato dai consiglieri comunali di opposizione Luisa Trezza Giuseppina Polichetti, Giovanni Adinolfi e Giuseppe Ciancio. Su alcuni punti il tribunale ha affrontato nel merito il ricorso in altro lo ha dichiarato inammissibile e quindi non ha discusso quanto in esse contenuto.
LA PARTE INAMMISSIBILE.
Per il Tar, il «giudizio amministrativo non è volto a risolvere controversie tra organi dello stesso ente (e a maggior ragione fra un componente dell’organo nei confronti di altro organo del medesimo ente), ma a risolvere conflitti intersoggettivi» e inoltre i consiglieri comunali non sono legittimati a impugnare gli atti dell’organo collegiale di relativa appartenenza essendo questa possibilità « limitata ai casi in cui vengono in rilievo determinazioni direttamente incidenti sul diritto all’ufficio ovvero violazioni procedurali lesive in via diretta del munus di componente dell’organo».
LA PARTE RESPINTA
Il Tar ha considerato «del tutto generici, ellittici ed esplorativi sono gli ordini di doglianze incentrati sulla dedotta insussistenza degli «elementi essenziali del procedimento di approvazione del PUC» e sull’asseritamente insufficiente indicazione delle modalità di discussione del PUC a beneficio dei consiglieri comunali; così come inesplicato rimane l’assunto attoreo secondo il metodo frazionato osservato in sede di operazioni di voto (e, comunque, ritualmente approvato dall’assemblea consiliare: cfr. p. 36 del verbale della DCC n. 63 del 29 dicembre 2023) avrebbe comportato l’elusione dell’obbligo di astensione dei partecipanti in conflitto di interessi».
I giudici aggiungono che «i ricorrenti non hanno fornito prova di resistenza, ai sensi e per gli effetti dell’art. 64, comma 1, cod. proc. amm., in ordine all’evenienza che, se il Sindaco P. C. e il consigliere comunale, nonché assessore B. A. si fossero astenuti su singoli e specifici punti della deliberazione in rapporto ai quali avrebbero – a loro dire – versato in situazione di incompatibilità, le proprie espressioni di voto sarebbero state determinanti ai fini deliberativi e che, quindi, la denunciata violazione dell’art. 78, comma 2, del d.lgs. n. 267/2000 avrebbe potuto, in concreto, tradursi nella frustrazione dell’esercizio del proprio munus; e, anzi, dal resoconto analitico delle operazioni di voto, riportato nel verbale della DCC n. 63 del 29 dicembre 2023, emerge che giammai il distacco tra favorevoli e contrari è stato tale che l’esito della votazione potesse risultare sovvertito per effetto dell’astensione dei due menzionati amministratori».
Inoltre, giudici hanno ritenuto infondato che le «Tav. C1.2a, C1.2b, e C1.6 non sarebbero state preventivamente rese disponibili ai consiglieri comunali in sede di deposito della proposta di delibera: ed invero, la Tav. C1.2a – “Rete ecologica (PTCP)”, approvata in sede di delibera, coincide con la TAV. C1.2 – “Rete ecologica (PTCP)”, a corredo della proposta di delibera, mentre le Tav. C1.2b – “Rete ecologica comunale” e C1.6 – “Sovrapposizione delle microzone omogenee in prospettiva sismica e zone territoriali omogenee del PUC”, approvate in sede di delibera, corrispondono alle Tav. I1 “Rete ecologica comunale (elaborato integrativo prot. n. 21016/2023)” e “Sovrapposizione delle microzone omogenee in prospettiva sismica e zone territoriali omogenee del PUC (elaborato integrativo prot. n. 21016/2023)”, a corredo della proposta di delibera»
Il Tar ha compensato le spese.
IL COMMENTO
L’assessore Anna Bruno ha commentato la sentenza del Tribunale amministrativo: «Il Tar Campania Salerno ha riconosciuto la legittimità del Piano Urbanistico di Roccapiemonte nonché la correttezza dell’operato dell’amministrazione comunale. Ora possiamo proseguire il percorso di sviluppo della città che i Consiglieri di Minoranza hanno tentato invano di impedire».