In poche ore il referendum sull’Autonomia supera le 100 mila firme

Online sono migliaia i cittadini che hanno sottoscritto il quesito referendario. File anche ai banchetti organizzati. Un successo per chi ha promosso l’iniziativa come Cgil, M5s, Pd

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LA DESCRIZIONE DELL’INIZIATIVA
L’approvazione della Legge sull’autonomia differenziata è un grave attacco all’impianto costituzionale del nostro Paese. Nel proporre differenti livelli di autonomia tra le Regioni a statuto ordinario, divide l’Italia e danneggia sia il sud che il nord, impoverisce il lavoro, compromette le politiche ambientali, colpisce l’istruzione e la sanità pubblica, smantella il welfare universalistico, penalizza i comuni e le aree interne, aumenta la burocrazia e complica la vita alle imprese, frena lo sviluppo. Per tali ragioni l’abrogazione della legge si rende necessaria ed è a difesa dell’unità del Paese.

La Legge sull’autonomia differenziata va abrogata perché spaccherà l’Italia in tante piccole patrie, aumenterà i divari territoriali e peggiorerà le già insopportabili diseguaglianze sociali, a danno di tutta la collettività e, in particolare, di lavoratrici e lavoratori, pensionate e pensionati, giovani e donne.

QUESITO INIZIATIVA
Volete voi che sia abrogata la legge 26 giugno 2024, n. 86, “Disposizioni per l’attuazione dell’autonomia differenziata delle Regioni a statuto ordinario ai sensi dell’articolo 116, terzo comma, della Costituzione”?
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IL COMITATO REFERENDARIO
“Le adesioni online alla richiesta di referendum per abrogare la legge sull’Autonomia differenziata hanno superato quota 100.000 in meno di due giorni, il 20% delle 500.000 richieste, un obiettivo alla nostra portata. Ma non ci accontenteremo e continueremo a raccogliere le firme per tutto il tempo disponibile, sia sul web che nei banchetti che abbiamo organizzato e che intendiamo moltiplicare in maniera capillare in tutta Italia”. Lo scrive in una nota il comitato referendario “Sì all’Italia, unita – libera – giusta”.

“Per noi è fondamentale parlare con il maggior numero possibile di persone, spiegare le ragioni della nostra mobilitazione e rendere questa battaglia sempre più condivisa e partecipata: una battaglia democratica in difesa dell’unità e della coesione nazionale, del welfare pubblico e universalistico e delle prospettive economiche e sociali del paese”.

CLICCA E FIRMA

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M5S, l’Italia non si spacca
“In meno di due giorni le firme online a sostegno del referendum contro l’Autonomia differenziata volano verso quota 100 mila. Un segnale fortissimo e un avviso chiaro a Meloni e Calderoli: l’Italia non si spacca. Intanto, a dispetto delle richieste tardive e strumentali di moratoria degli stessi alleati forzisti, Occhiuto e Tajani, il ministro Calderoli ha fatto già sapere che quattro regioni del Nord hanno richiesto l’avvio del negoziato per l’Autonomia su varie materie. Meloni è consapevole che rischia di spaccare Italia e governo procedendo in questo modo? Immaginiamo che al ritmo in cui le firme stanno procedendo, la presidente stia sudando freddo. Ed è solo l’inizio”. Così i rappresentanti del M5S nelle commissioni Affari Costituzionali Enrica Alifano, Carmela Auriemma, Roberto Cataldi, Alfonso Colucci, Alessandra Maiorino e Pasqualino Penza.
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Schlein, riforma sbagliata
“L’Autonomia differenziata è una riforma sbagliata, che vuole spaccare in due il paese che invece deve essere ricucito”. Lo ha detto Elly Schlein, segretaria del PD, oggi nell’Aretino a Pieve Santo Stefano per la festa dell’Unità organizzata dal Partito Democratico in occasione delle campagne dell’estate militante dedicate alle aree interne e all’autonomia differenziata.

“L’Autonomia differenziata senza mettere un euro – ha proseguito la Schlein – aumenta i divari che invece vanno ridotti, perché li hanno pagati soprattutto le aree interne e il sud di questo paese. È una riforma sbagliata anche per il nord. È impossibile pensare di avere 20 diverse politiche energetiche senza che questo si traduca nella incapacità di abbassare le bollette a famiglie e imprese. Una riforma senza senso, frutto di un cinico baratto, con il Premierato un’altra riforma pericolosa perché accentra i poteri nel capo del Governo. Quindi abbiamo dato il via alla raccolta firme con tante altre forze di opposizione, e siamo felici che si possa firmare anche online. Ai banchetti in molte città, ci sono già le file. Poi lavoreremo per convincere le persone per andare a votare per bloccare questo disegno scellerato che aumenta le diseguaglianze”.

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