Pagani, clan Fezza De Vivo arrivano le condanne: mano pesante per i capi

Pene ridotte per altri imputati. Tre assoluzioni

Mano pesante della tribunale nei confronti degli imputati del blitz del dicembre 2022: “esiste il clan Fezza De Vivo a Pagani”. Il pm Elena Guarino e il procuratore Giuseppe Borrelli, in un anno e mezzo sono riusciti già ad ottenere condanne per 16 imputati. L’inchiesta condotta dai carabinieri del Reparto territoriale dei Carabinieri di Nocera Inferiore, all’epoca al comando del colonnello Rosario Di Gangi, della Squadra Mobile retta dal vicequestore Gianni Di Palma e del nucleo di polizia economica finanziaria di Salerno, al comando del colonnello Claudio Molinari, era incentrata su una serie di estorsioni, detenzioni armi e droga.

IL GIUDIZIO ORDINARIO, LE RICHIESTE
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Pesantissime le condanne chieste dal pm Elena Guarino, visto anche che non si contano omicidi
AMARANTE Emanuele, nato a Nocera Inferiore (SA) il 12/02/2000 anni 24
ATTIANESE Giuseppe, nato a Pagani (SA) il 18.06.1993 Anni 12
CAPOZZOLO Rosario, nato a Pagani (SA) i124.03.1976 anni 12
CONFESSORE Daniele, nato a Pagani (SA) il 17.02.1990 30 anni
D’AURIA Aniello, nato a Nocera Inferiore il 9.2.94 capo 13 bis anni 10
DE VIVO Andrea, nato a Pagani (SA) i109.01.1985 anni 30
DE VIVO Giuseppe, nato a Pagani (SA) il 3.01.1979 anni 16 e mesi 6
DE VIVO Giuseppe, nato a Pagani (SA) il 13/09/1987 anni 16
FEZZA Francesco, nato a Pagani (SA) il 15.10.1987 anni 30
FIORE Carlo, nato a Nocera Inferiore (SA) il 30.04.1988 anni 10
FRANCESE Nicola, nato il 17.08.1990 a Pagani (SA) anni 12
MARRA Gennaro, nato il 13.11.1971 a Pompei (NA) anni 12
MARRAZZO Alfonso, nato a Pagani (SA) il 25.10.1973 anni 14
SOLFERINO Tiano Luciano n. a Nocera Inferiore il 20./09/1991 anni 10 di reclusione
TAGLIAMONTE Brunone, nato a Nocera Inferiore (SA) il 30.11.1978 in relazione al capo 1 bis. Anni 12 di reclusione
VILLANI Vincenzo, nato a Pagani (SA) il 27.02.1978 anni 10 di reclusione

LA SENTENZA
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LE CONDANNE
Francesco Fezza, condannato a 25 e 6 mesi di reclusione, in continuazione e Andrea De Vivo 25 anni e sei mesi (in continuazione), i due capi del clan. Condannati anche: Daniele Confessore 24 anni (fu catturato solo nell’aprile del 2023 a Cava de’ Tirreni); 10 anni per Giuseppe De Vivo del 1979, Emanuele Amarante a 12 anni e sei mesi, Giuseppe De Vivo classe 1987 a 5 anni, Gennaro Marra a 10 anni e sei mesi di reclusione, Alfonso Marrazzo a quattro anni e 8 mesi, Brunone Tagliamonte a 4 anni , mesi cinque e 10 giorno; Nicola Francese a 13 anni e due mesi, Giuseppe Attianese a 12 anni. Ed ancora, cinque anni Luciano Tiano Solferino e altrettanti per Aniello D’Auria.

LE ASSOLUZIONI
Vincenzo Villani (per non aver commesso il fatto), Carlo Fiore e Rosario Capozzoli, questi ultimi due perché il fatto è stato riqualificato in esercizio arbitrario delle proprie ragioni e quindi mancava la querela della persona offesa.

L’INDAGINE
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Al centro dell’inchiesto il clan Fezza-De Vivo di Pagani ed i Giugliano di Poggiomarino. La cricca paganese, guidata da Francesco Fezza e Andrea De Vivo, dopo aver estromesso Antonio Petrosino D’Auria, ha mantenuto il predominio assoluto sul territorio di Pagani e in buona parte dell’Agro, controllando il mercato degli stupefacenti, imponendosi con richieste estorsive e riuscendo ad infiltrarsi nell’economia legale.

IL PATTO
La vicenda riguarda il gruppo paganese che avrebbe stretto accordi con la cosca di Poggiomarino guidata da Rosario Giugliano detto o’ minorenne, ora collaboratore di giustizia e condannato con il rito abbreviato insieme ad altri otto imputati a dicembre scorso.

VIOLENZA E RAGGIRI PER LE SANIFICAZIONI DURANTE IL LOCKDOWN

Emblematico per la Procura quanto avvenuto a partire dal mese di maggio 2020, in corrispondenza del periodo successivo al primo lockdown, quando il gruppo avrebbe imposto nel settore delle sanificazioni la cooperativa Pedema, gestita da Alfonso Marrazzo (ex assessore comunale all’Ambiente a Pagani, ndr) e controllata dai vertici del gruppo criminale. In una circostanza ci sarebbe stato anche un pestaggio nei confronti dell’imprenditore ed ex consigliere comunale, Vincenzo Calce.
Le operazioni condotte nel mercato dell’economia legale sarebbero state favorite anche dall’apporto fornito da Tagliamonte, commercialista che avrebbe prestato la propria attività favorendo gli interessi economici del gruppo.

Leggi anche: per ricostruire l’intera vicenda
https://www.rtalive.it/2024/05/pagani-clan-fezza-de-vivo-alla-sbarra-pm-chiede-260-anni-reclusione/154489/

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