L’ex consigliere comunale Ilario Capaldo contro la scelta per allocare il progetto dell’Asl
Sorgerà tra Fiano di Nocera Inferiore e Lavorate di Sarno, in piena zona agricola, a poca distanza dalla chiesetta di Sant’Anna la nuova casa di Comunità. Una scelta dell’Asl, in una sua proprietà, in una zona distante dai centri abitati e sulla cui utilità per la popolazione è dubbia. Non certo per la casa di comunità in se, ma se l’obiettivo è evitare il continuo ricorso all’ospedale Umberto I, la stragrande maggioranza della popolazione delle due Nocera andrà verso l’ospedale Umberto I, molto più vicino e non compiendo anche cinque volte tanto il percorso, per avere una assistenza meno qualificata. Il rischio che diventi un opera inutile è elevato.
In più, a Sarno c’è già un ospedale e ci sarà una casa di comunità, mentre a Nocera Superiore non è previsto nulla. L’allocazione più a cavallo tra le due Nocera sarebbe più idonea, considerando che una struttura simile sorgerà anche a Pagani.
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IL PROBLEMA AMBIENTALE
Ai dubbi sull’allocazione si aggiungono anche quelli ambientali. A sollevarli è l’ex consigliere comunale Ilario Capaldo (nella foto): “In zona Fiano su un terreno di 21.500 metri quadrati sarà realizzata una struttura mastodontica di 5300 metri quadrati – scrive Capaldo – .
Che i soldi per l’intervento della Asl siano fondi PNRR non significa che sono i soldi di nessuno, ne tantomeno il comune può dire che non è di sua competenza. Questa struttura nascerà in piena zona agricola, li dove le falde acquifere sono a meno di 1 metro di profondità. Che fine ha fatto il principio del consumo di suole zero adottato negli ultimi 10 anni?”.
ZONA CON COLTIVAZIONI PREGIATA E PRIVA DI FOGNE
L’area oggetto d’intervento è riportata nella tav. 2.5.1 del P.U.C. approvato con delibera di Consiglio Comunale del 28/07/2016 classificata come zona E4 – agricola ordinaria: ambiti extra-urbani ad utilizzazione agricola, caratterizzati dalla presenza di frutteti, orti e seminativi, anche arborati, che restano destinati esclusivamente all’attività coltivatrice. Capaldo aggiunge: “In quella zona non ci sono le fognature. L’acqua piovana della struttura e del relativo piazzale/parcheggio attraverserà canali (naturali di solo terreno), dove si piantano ancora cipollotti e pomodori San Marzano, oltre a causare ingrossamenti dei canali e allagamenti dei fondi circostanti. Il progetto è stato votato all’unanimità dal consiglio comunale ma questo non vuol dire che già giusto.
Una struttura che sarà una vera cattedrale nel deserto, un pugno nell’occhio per il nostro paesaggio agricola oltre a rappresentare una fonte di inquinamento. Tante sono le strutture e spazzi della ASL che potevano essere utilizzati. Quell’area agricola non andava toccata e lo dice uno che in quelle terre ci è cresciuto -conclude Ilario Capaldo -.
GLI SPAZI ALTERNATIVI
L’Asl a Nocera è proprietaria di numerosi spazi, tra l’altro nell’ex ospedale Psichiatrico in via Ricco, vicino al centro abitato di Nocera Inferiore e di Nocera Superiore. Qui ci sono edifici abbandonati che potrebbero essere ricuperati, avendo un valore storico e risparmiando suolo agricolo destinato a importanti coltivazioni, tra l’altro organizzando un’area di intervento insieme alla guardia medica e la postazione del 118.