Paziente di Scafati morto all’Umberto I di Nocera, assolti i due medici imputati

Il pm aveva chiesto la condanna a otto mesi di reclusione

Nessun colpevole per la morte di un 47enne paziente di Scafati sottoposto ad intervento chirurgico all’Umberto I di Nocera Inferiore. Assolti entrambi i medici imputati di omicidio colposo per il decesso nel 2016 dello scafatese Enrico Ferrara. La pubblica accusa aveva chiesto una condanna per omicidio colposo a otto mesi di reclusione per ciascun medico a processo, ma il tribunale nocerino li ha assolti perché il fatto non sussiste Altri tre sanitari erano stati assolti in precedenza.

L’INDAGINE
Secondo la procura il paziente, affetto da un tumore al rene, subì un intervento in laparatomia (con l’apertura della parete addominale in una determina area per accedere agli organi obiettivo dell’operazione) che, viste le sue condizioni erano ad alto rischio, non era idonea, dovendosi previlegiare la laparoscopia, tecnica molto meno invasiva che consente di accedere alla cavità pelvica e all’addome senza ricorrere ad ampie incisioni. Precedentemente, al paziente era già stata asportata una parte del rene e i familiari chiesero il perché del nuovo intervento e per quale motivo non fosse stato tolto in toto nel 2015. L’operazione, durata per più di otto ore, era estremamente rischiosa a causa, tra l’altro, delle numerose aderenze createsi con il primo intervento che avrebbero reso la laparotomia pericolosa: i medici, secondo la procura, avrebbero dovuto scegliere una tecnica meno invasiva. Il tribunale è stato di parere contrario. A distanza di otto anni dalla morte del paziente è arrivata l’assoluzione, anche se, depositate le motivazioni non si esclude che la procura della repubblica di Nocera Inferiore che ha condotto le indagini possa presentare appello con un nuovo giudizio.

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