Inchiesta sugli stupefacenti a Scafati, pesanti condanne, assoluzioni inaspettate

L’inchiesta risale a fatti del 2007, il processo è iniziato nel 2010

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Dopo 13 anni il processo “Buon compleanno” arriva a sentenza. Pesanti le condanne e un’assoluzione altrettanto di peso. Ieri sera è terminato il processo di primo grado sul giro di spaccio di sostanze stupefacenti a Scafati e in altri comuni dell’Agro nocerino, e ne comuni vesuviani. I fatti risalgono a 2007 e oggi hanno portato a una condanna complessiva per 74 anni di reclusione, anche se la richiesta del pm era di circa due secoli per i 15 imputati alla sbarra. Un processo che per varie traversie si è concluso dopo a distanza di 17 anni dalle prime contestazioni di spaccio di sostanze stupefacenti aggravato dal fare camorristico.
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LE CONDANNE
A fronte di una richiesta di pena di 25 anni, avanzata dalla procura, comunque mano pesante per Raffaele e Carmine Alfano, entrambi di Scafati, il primo condannato a 14 anni di reclusione e il secondo a 14 anni e sei mesi per il secondo (soprannominato “Bim Bum Bam” recentemente condannato all’ergastolo per il delitto di Armando Faucitano). Sempre 14 anni e sei mesi per “Sasà ‘o Barbier’ di Scafati, soprannome di Salvatore Desiderio, due mesi in più della pena inflitta allo scafatese Gianluca Tortora. Condannati anche a sei anni e otto mesi Renato Sicignano di Scafati, a quattro anni e sei mesi Ferdinando Cirillo di Boscoreale (‘o battlamiere”), a sei anni di reclusione Giovanni Tufano di Castellammare di stabia, a 4 anni e 2 mesi per Giovanni Guida, concittandino di Tufano.
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LE ASSOLUZIONI
Diverse le assoluzioni non aver commesso il fatto tra le quali quella di “Peppe ‘e Scafati” (Giuseppe Buonocore, difeso dall’avvocato Massimo Auteri), genero di Francesco Matrone, detto “Franchino ‘a Belva” e ritenuto quale garante dell’attività di spaccio proprio in virtù dei legami di parentela: per lui la procura aveva chiesto una condanna a 10 anni di reclusione. L’avvocato, aveva messo in luce che le dichiarazioni di Eliodoro Santocicola si riferivano a fatti generici, tant’è che per precisare la portata delle dichiarazioni del testimone fu sentito due volte proprio sul ruolo di Buonocore.

Assolto anche lo scafatese Antonio Muollo, soprannominato “ ‘o lallone” (a fronte di una richiesta di pena di 16 anni di reclusione) e per Gennaro Acanfora e Francesco Squillante, assistiti dall’avvocato Gennaro De Gennaro: per questi ultimi due imputati erano state chieste condanne a sette e nove anni di carcere, tutti imputati di Scafati.
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UNA LUNGA E COMPLESSA INDAGINE
L’inchiesta tra Scafati, l’Agro nocerino sarnese e Castellammare di Stabia era partita nel 2007 e nel 2010 aveva portato agli arresti da parte della Dda che indagava su un giro di cocaina a cavallo tra le province di Napoli e Salerno, finito al centro dell’attività investigativa “Buon Compleanno”. Un’inchiesta figlia di un’altra operazione antidroga condotta dai carabinieri e denominata “Louse”, incentrata sempre su Scafati.

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