Tra veti e presumibili commissariamenti, i due maggiori partiti italiani segnano il passo nella città nocerina. Le ultime notizie della pre campagna elettorale
Se FdI ha già subito una scissione per la mancata candidatura di Franco Pagano, pur se uscito dalle primarie, in frantumi, a Nocera Superiore, è andato anche il centrosinistra, o meglio il Pd. Il secondo maggiore partito italiano rischia concretamente di dividersi in tre e di non presentare neanche il simbolo alle prossime elezioni comunali della città del battistero. Una debacle totale, nel comune dove è forte il centrodestra a causa di una disastrosa conduzione della scelta dei candidati per la prossima campagna elettorale.
LA DEFLAGRAZIONE DEL PD
I Democrat rischiano la deflagrazione dopo il ritiro di Bartolo Pagano, proposto ufficialmente dal Pd provinciale come candidato sindaco. Bartolo Pagano non aveva trovato la quadra sul suo nome in tutto il centro sinistra, anche perché da giorni si parlava di flirt del partito con Enrico Bisogno, candidato della maggioranza dell’uscente sindaco Giovanni Maria Cuofano.
Circolano voci di commissariamento del Pd di Nocera Superiore, me le colpe sono tanto locali quanto della segreteria provinciale. A questo punto, si dice anche che qualche consigliere comunale ed alcuni esponenti di area si candidino altrove e non vogliano aderire al progetto di Bisogno, non per la persona, ma perché vedono forte l’impronta di Giovanni Maria Cuofano che li mise alla porta, ma questo uno smemorato Pd provinciale lo ha probabilmente dimenticato.
IL NO A DANISI
Lo si era capito già dal suo comunicato stampa che non avrebbe appoggiato mai il consigliere comunale e provinciale Rosario Danisi che aveva annunciato di lavorare ad un progetto alternativo, ritenendolo quindi corresponsabile del suo ritiro.
DANISI IN CAMPO «NONOSTANTE IL PD»
Danisi lancia strali contro il Pd provinciale: «Saremo in campo nonostante il Pd e dopo questa conduzione disastrosa della fase preelettorale bisognerà riflettere seriamente su come sono andate le cose. Non appoggeremo mai, e questo il partito avrebbe dovuto saperlo, la maggioranza di Enrico Bisogno che ha di fatto già scelto come vicesindaco Giovanni Maria Cuofano. Noi faremo una battaglia di dignità e saremo in campo nonostante tutto e tutti».
GLI APPOGGI ELETTORALI A D’ACUNZI
Una parte del PD quindi appoggerebbe Bisogno, un’altra è andata con Danisi, e un’altra ancora verso Gennaro d’Acunzi che dopo aver stretto un accordo con Franco Pagano, candidato sindaco proposto da Fratelli d’Italia ma andato via dalla compagine meloniana, ma che non sarà candidato in prima persona, ha anche raccolto l’adesione dell’avvocato Raffaella Ferrentino, già candidato sindaco civico negli anni passati. Con l’adesione anche di esponenti del centro sinistra prende sempre più vita quel progetto civico e di patto con la città di cui D’Acunzi da tempo sta organizzando le fila per mettere in campo una maggioranza che risponda solo agli interessi del territorio.
IL CENTRODESTRA
La parte residua di Fratelli d’Italia che propone ufficialmente come sindaco Giuseppe Fabbricatore, coordinatore provinciale del partito, individuato dopo l’abbandono di Franco Pagano, dimenticando gli altri candidati delle Primarie di giugno, sembra accostarsi sempre più alla candidatura di Gaetano Montalbano, già più volte sindaco, espressione di Forza Italia. Una sintesi definitiva ancora non è stata trovata anche perché ci sono dei dissapori personali da superare: pochi giorni ancora di trattative e i giochi saranno fatti.
UNA COMPETIZIONE DALL’ESITO INCERTO
Sarà un’elezione i cui esiti non sono affatto scontati, anche perché quelle che erano candidature di bandiera si stanno sempre più rafforzando e la loro presenza non sarà solo una mera testimonianza come qualcuno ipotizzava.