Imu su alcune aree ad Angri, aumenti anche del 50%

Le proteste del gruppo consiliare “Progettiamo Angri”

amazon-road-house-film

Siamo davvero sicuri di essere in presenza di uno “strumento deflattivo del contenzioso” così come definito dalla Giunta? Progettiamo Angri, dopo tre mesi di ripetuti inviti a rivedere le scelte alla base dei circa 3.000 atti di accertamento IMU, con l’inevitabile instaurazione del contenzioso, è sconcertato nel leggere i contenuti di un provvedimento che, a suo avviso, altro non fa che alimentarlo ulteriormente.

La delibera pubblicata ieri, definita “riparatoria” dal Presidente della Commissione Sviluppo, dott. Palumbo Catello, concede delle misere riduzioni percentuali qualora le aree risultino, in concreto, non edificabili.
offerte-amazon

Oltre ad auspicare riduzioni più congrue ed in linea con i recenti arresti giurisprudenziali, Progettiamo Angri riteneva doveroso intervenire con urgenza mediante l’annullamento degli atti emanati in spregio delle esenzioni contemplate dal Regolamento IMU vigente fino al 2019, così come poi stabilito dai giudici.

Riteneva, altresì, indispensabile trovare adeguate soluzioni all’annosa questione delle aree pertinenziali, da riconoscere fino a tutto il 2019 anche in assenza di graffatura, dello scomputo dei pagamenti IMU già effettuati a titolo di terreni agricoli e della disapplicazione delle sanzioni e degli interessi moratori in assenza della comunicazione dell’avvenuto cambio di destinazione urbanistica del suolo. Pertanto, la citata delibera non è innovativa e non fornisce agli uffici alcun esplicito indirizzo per la gestione di tale complessa situazione.
novità-amazon

Di conseguenza, la “toppa” piazzata dall’Amministrazione è peggio del “buco” che intende coprire poiché il provvedimento, posto in questi termini, non può recare alcun beneficio al contenzioso che si sta generando.

Al peggio, però, non c’è mai fine ed ecco che, oltre alle irrisorie riduzioni percentuali succitate, la Giunta ha deciso di aggravare la posizione di chi possiede un’area fabbricabile dotata di permesso di costruire, o di concessione edilizia, prevedendo, per queste ultime, un aumento del valore venale pari al 50% che fa il paio con quello del 10% statuito per le aree situate in zone in cui sia stato già approvato lo strumento attuativo.

È più che concreto, se non addirittura certo, il rischio di un aumento del contenzioso, in luogo della sbandierata diminuzione, posto che non si riesce proprio a comprendere come possa un permesso a costruire, o uno strumento attuativo, incidere sul valore di un’area considerata ab origine dal Comune come concretamente edificabile considerato che poi ne ha previsto delle riduzioni.
amazon-promozione-musica-rtalive-21

Inoltre, la delibera “riparatoria”, oltre che illogica, risulta incomprensibile e misteriosa laddove precisa che coloro i quali non ritengono congrui i valori individuati dal Comune hanno la facoltà di provare un minor valore mediante idonea documentazione “anche al fine di accertare un eventuale maggior valore anche in difformità ai minori valori prospettati dal contribuente”. Ci sarebbe da ridere ma la questione è seria: sembrerebbe che il Comune voglia scoraggiare i cittadini, addirittura minacciandoli, dal ridiscutere in contraddittorio il valore in precedenza determinato giacché da ciò potrebbe derivarne addirittura una rideterminazione al rialzo.

I consiglieri comunali di “Progettiamo Angri”: Caterina Barba, Roberta D’Antonio e Domenico D’Auria.

loading ads