Il ginecologo Andrea Lupi dopo 40 anni va in pensione dall’Umberto I

Fu uno dei medici più attivi durante il Covid e volto rassicurante in tante trasmissioni di Oltre i social durante la pandemia

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Dopo 40 di lavoro è andato in pensione il ginecologo Andrea Lupi. Al di là della sua attività negli ospedali di Benevento, Mercato.San Severino, Sarno e Cava de’ Tirreni, dove ha contribuito alla nascita di migliaia di bambini, RTAlive vuole ricordare un particolare della sua lunga carriera. Lupi, infatti, ha diretto il reparto di Ginecologia dell’ospedale Umberto I di Nocera Inferiore dal 2019 al 2022.
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I lettori di RTAlive lo ricorderanno nelle dirette televisive nelle notte della grande sconforto per la pandemia, dall’interno del reparto dell’Umberto I, quando era difficile trovare medici in piena pandemia Covid 19. Da rassicurare c’erano le mamme, i papà, i oro familiari che dovevano partorire in una situazione di grandissima apprensione, quando il Covid falcidiava miglia di persone in Italia e quando era impossibile avere anche i parenti vicino durante la nascita dei bambini. oltre-i-social-Andrea-Lupi-pensionamento-RTAlive

Lupi era lì, anche di notte (non molti primari lo hanno fatto o lo fanno). Avere vicino il “primario” ha dato sicurezza a tutti, ai familiari e soprattutto alle partorienti. I suoi interventi nelle trasmissione di RTAlive erano sempre tesi a rassicurare tutti. Per tantissimi è stato un conforto notevole. In quel periodo, Lupi non si è risparmiato, tanto da poi finire lui stesso ricoverato all’ospedale a causa dello stesso stress lavorativo. Ma il tempo minimo del ricovero ospedaliero che è tornato in corsia affianco alle partorienti.

Una battuta, un sorriso, la capacità di assorbire le ansie di una partoriente (e dei loro parenti), di essere vicino anche a chi aveva difficoltà di comunicazione perché straniero o fortemente impaurito è stata davvero la marcia in più che ha fatto di Lupi un medico non comune.
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Di quella stagione, come ricorderà un altro protagonista, l’allora sindaco Manlio Torquato, si ricorderà anche l’impegno per dotare l’Umberto I di un apparecchio per l’analisi dei tamponi Covid che fino a quel momenti venivano inviati a notevole distanza per l’analisi con tempi che si allungavano di molto, con diagnosi che arrivavano anche dopo giorni, quando ormai il ricovero era già stato deciso. Di tutti ricordano il grande impegno per l’elevazione dell’Umberto I e degli ospedali dell’Agro nocerino a Dea di secondo livello.

Oltre alle sue note capacità professionali, mancheranno all’Umberto I le doti umani del quale il medico nocerino era portatore. Inguaribile amante della sua terra, tanta da essere animatori anche di più iniziative culturali, dall’archeologia a quelle benefiche, di lui rimarrà, però, il ricordo sorridente di quei collegamenti dall’ospedale in un periodo in cui in tanti avevano paura solo ad uscire di casa. Grazie Andrea Lupi, da parte di RTAlive e dei suoi lettori.

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