Il giallo dei 36 quadri di un imprenditore paganese attribuiti a Picasso: sono falsi?

Per la procura di Roma si, per i difensori assolutamente no. Domani l’udienza per stabilire se ci sarà un processo

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Ben 36 tra disegni, pastelli e oli su tela di Pablo Picasso appartengono ad un collezionista di Pagani, che li ha ricevuti in eredità dal padre, ma il ministero per i beni culturali sostiene che siano falsi e li ha fatti sequestrare.

Giallo nella città di Sant’Alfonso che vede imputato il 77enne imprenditore del legno di Pagani, Marcello Santelia, per detenzione di opere contraffatte e ricettazione. Domani il Gup del tribunale di Roma dovrà decidere se rinviarlo a giudizio come chiesto dalla procura capitolina sulla base delle indagini dei carabinieri del raggruppamento per la tutela dei beni culturali. Le opere appartengono ad una collezione privata e non sarebbero mai stati esposti.
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L’INCHIESTA
L’indagine nasce tra il 2017-2018 per la vendita di un disegno raffigurante la poetessa e pittrice francese di origine croata, Dora Maar, dalla cui bellezza Picasso fu affascinato. Negli anni cinquanta, Giovanni Santelia, commerciante d’arte paganese, sarebbe entrato in rapporti proprio con Picasso, acquistando ed in alcuni casi ricevendo in regalo, 36 opere del maestro spagnolo, tra disegni, pastelli, dipinti olio su tela, il cui valore varia nel corso degli anni.
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Il patrimonio è stato ereditato all’attuale proprietario, il figlio Marcello Santelia, 77enne imprenditore del legno di Pagani che avrebbe chiesto l’autorizzazione al ministero dei Beni culturali per la vendita del disegno e conseguente esportazione a Dubai. Il Ministero ha chiesto un parere alla fondazione Picasso che ha ritenuto falsi i dipinti. Da qui il sequestro nel 2018 delle opere e l’avio di una lunga inchiesta che domani dovrebbe concludersi.
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L’imprenditore paganese si è rivolto allo studio specializzato in diritto dell’arte degli avvocati Salvatore Nocera e Giuseppe Spagnuolo che ha raccolto una serie di elementi che comproverebbero i rapporti tra Giovanni Santelia e Picasso. In più, a loro sostegno, ci sono le perizie dello storico dell’arte, professor Stefano Liberati e del grafologo Alberto Bravo. Attualmente l’ingente patrimonio attribuito all’artista di Malaga viene conservato in un caveau di una delle principali banche italiane.
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IL LEGAME TRA PICASSO E DORA MAAR
Dopo la loro lunga relazione tra i due artisti, durata nove anni e interrotta da Picasso nel ’43, l’artista spagnolo avrebbe venduto quadri che la raffiguravano, nonostante fosse ancora legato a lei, pur se la pittrice francese fu una delle poche amanti a non suicidarsi per lui e lo avesse sempre definito non come il suo amante, bensì come il suo “padrone”. Picasso dedicò alla sua musa più opere, tra cui quella nella foto di copertina un olio su tela risalente al 1937, Musée National Picasso a Parigi che ovviamente non fa parte di quelli sequestrati all’imprenditore paganese.

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