Entrambi avvertito dalla popolazione
Pochi chilometri di distanza l’uno dall’altro ma si tratta di due fenomeni distinti avvenuti uno ai Campi Flegrei, ieri all’alba, e un altro nel Vesuvio più o meno allo stesso orario, il primo di magnitudo 3,9 della scala Richter e il secondo 3,1.
Questa mattina, il Vesuvio è stato epicentro di una serie di eventi nella notte, il più forte alle 5,55 di magnitudo 3.1. Ottaviano, Massa di Somma, Somma Vesuviana, San Sebastiano e Sant’Anastasia i comuni più vicini. La profondità stimata è di 0,4 chilometri e quindi molto vicino alla superficie e quindi la scossa è stata avvertita da tutta la popolazione dell’area vesuviana. Altri eventi con magnitudo inferiore (1,8 alle ore 06.04, 1.9 alle ore 06.17 e uno Richter alle 06.19) sono seguiti sempre nella stessa zona.
Continua lo sciame ai Campi Flegrei: dopo la scossa di ieri, alle 5.44), ad una profondità di 3 chilometri, epicentro a mare nel golfo di Pozzuoli, con una magnitudo 3.9, ne è stata registrata un’altra di 2.0 (a 2,5 chilometri di profondità) di fronte via Napoli a Pozzuoli, attraversato da altre 9 scosse di intensità bassa (magnitudo inferiore al 2).
I due sciami sono dovuti a fenomeni diversi, quello dei Campi Flegrei al bradisismo e quello del Vesuvio alla normale attività di un vulcano che, contrariamente a come si ritiene, non è affatto spento.
LE SCOSSE AVVERTITE DALLA POPOLAZIONE
Le scosse più sono in superficie più sono avvertite dalla popolazione, come principio generale, quindi anche terremoti di intensità minore possono avere un ripercussioni maggiori.