Roccapiemonte piange il suo gigante buono

Celebrati nel pomeriggio i funerali di Riccardo Milione, morto in un incidente stradale

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Si sono celebrati nel pomeriggio a Roccapiemonte, nella chiesa di Santa Maria del Ponte, i funerali di Riccardo Milione, il 31enne rimasto vittima di un drammatico incidente stradale verificatosi sabato scorso a Molina di Vietri sul Mare.

Per l’ultimo saluto a Riccardo, il gigante buono, come tutti lo chiamavano, sono accorsi in centinaia, incuranti della pioggia battente. Gremita la piccola chiesa di Santa Maria del Ponte, quella stessa chiesa dove Riccardo era stato battezzato e dove i genitori si erano sposati.

Prima della celebrazione eucaristica, presieduta dal parroco, don Giuseppe Ferraioli, gli amici hanno voluto ricordarlo con parole semplici, dettate dal cuore,che hanno descritto Riccardo come un ragazzo speciale, generoso, altruista e sempre sorridente. L’amico su cui poter contare sempre.

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L’OMELIA
Toccanti le parole del celebrante.
«La nostra comunità è stata colpita da un grande dolore che nessuna parola può rendere più lieve – ha detto don Giuseppe Ferraioli, parroco di Roccapiemonte -, ma se ci lasciamo guidare dalla fede e dalla speranza, potremo guardare oltre questo buio e scorgere la bellezza della vita eterna che ora avvolge Riccardo. Lo so che molti di voi si chiederanno perché tutto questo, e soprattutto dov’era Dio quando Riccardo ha avuto bisogno di lui.

Proprio in questa settimana, la settimana della passione, Gesù ci insegna che sta accanto a noi sulla Croce. E Gesù era accanto a Riccardo sull’asfalto, in ambulanza e al momento del suo ultimo respiro, non l’ha lasciato cadere nel buio, ma l’ha portato con sé nella luce eterna. L’unica parola bella che posso dire oggi ai genitori e a tutti i suoi cari è che Riccardo non è in questa cassa ai piedi dell’altare, ma in Paradiso con Gesù. Siamo fatti di Dio e di cielo, nasciamo per non morire mai più, è questa la nostra consolazione ma anche la nostra certezza».

Le ultime parole dell’omelia, don Giuseppe Ferraioli le ha volute dedicare ai tanti giovani presenti con un appello: « amate la vostra vita, tremendamente bella ma anche tremendamente delicata. Abbiatene cura sempre, misurate le parole e vivete sempre in pace con tutti, proprio come ha saputo fare Riccardo».
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Al termine della celebrazione, quando il feretro è uscito dalla chiesa, in un’atmosfera quasi surreale, il cielo, già cupo, ha assunto i colori dei fumogeni azzurri, dei fuochi di artificio, dei coriandoli e dei palloncini bianchi. In sottofondo prima il rombo dei motori, di quelle auto che erano il lavoro ma anche la passione di Riccardo, e poi la musica di Vasco a tutto volume, per arrivare al cielo, per dire che la “festa”, come la vita, per Riccardo non è finita.

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