Green pass della Regione Campania, De Luca rinviato a giudizio della Corte dei Conti

Il governatore ed altri cinque dovranno rispondere di presunto danno erariale

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Il governatore Vincenzo De Luca è stato rinviato a giudizio davanti alla Corte dei Conti per presunto danno erariale causato dal “green pass regionale”. Con lui altre quattro persone. Prima udienza, il prossimo 4 luglio.

LA CONTESTAZIONE
Si tratta della famosa tesserina o smart card introdotta in Campania nel 2021 che avrebbe dovuto provare l’avvenuta vaccinazione anti-Covid. Per la Procura contabile campana, la produzione delle card è stata una spesa pubblica inutile, visto che c’era il green pass nazionale che aveva lo stesso compito. I fondi spesi per le card – 90 centesimi ognuna, distribuite per un breve periodo nella prima fase della campagna vaccinale del 2021, poi rimaste a milioni nei depositi – sarebbero stati un peso inutile per le finanze pubbliche.

L’inchiesta sulla card, che nel progetto iniziale era destinata a includere anche altre tipologie di servizi oltre l’attestazione vaccinale, nasce dalla denuncia presentata da un avvocato. Secondo la magistratura contabile, la materia degli attestati di vaccinazione era di competenza del legislatore nazionale e dell’amministrazione centrale. Gli accertamenti sono stati svolti dalla Guardia di finanza, coordinata dai sostituti procuratori generali della Campania Davide Vitale e Mauro Senatore.

CHI DEVE RISPONDERNE
De Luca, in particolare, è contestato un danno erariale pari a 928mila euro, il 25% del totale. Chiamati a risponderne i cinque componenti dell’Unità di crisi della Regione: Italo Giulivo, coordinatore dell’Unità di crisi regionale; il suo vice Antonio Postiglione; gli altri componenti dell’Unità, Massimo Bisogno, Ugo Trama e Roberta Santaniello.

L’INCHIESTA
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IL COMMENTO DA PALAZZO SANTA LUCIA
«Serenità assoluta, correttezza nell’operato della Regione Campania e fiducia nel lavoro della magistratura – ha detto ad Askanews l’avvocato Andrea Castaldo, difensore del governatore campano – la smart card non era un doppione, ma aveva finalità ulteriori e diverse rispetto al Green pass, conteneva altre informazioni e ulteriori servizi utili al cittadino così come risulta dalla documentazione depositata alla Corte. Non parliamo di una duplicazione di spesa poiché la smart card non è un doppione del green pass istituito all’epoca”, ha concluso il penalista».
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LE OPPOSIZIONI
«Quella di De Luca è una strana idea della trasparenza, retta da uno strano senso della morale della spesa», ha commentato il commissario di FdI in Campania, Antonio Iannone, ricordando che a gennaio la Corte dei Conti ha già condannato il governatore a risarcire un danno erariale da 100mila euro per la nomina, ritenuta illegittima, di quattro vigili urbani in servizio a Salerno come dirigenti responsabili della sua segreteria. Oggi inoltre i consiglieri regionali del centrodestra hanno chiesto alla magistratura contabile di approfondire un’altra vicenda, quella dei manifesti fatti affiggere dalla Regione contro il governo Meloni: «Le iniziative politiche e di parte non si possono fare con i soldi dei cittadini destinati all’attività istituzionale», dice il capogruppo della Lega, Severino Nappi.

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