Brutta pagina di sport a Salerno, giocatori sul banco degli imputati
Brutta, bruttissima sconfitta della Salernitana. Si doveva vincere ad ogni costo eppure in campo la Squadra di Inzaghi non pervenuta. Primo tempo dei più brutti da inizio campionato culminato con il vantaggio ospite su autogol di Zanoli. Nella ripresa la Salernitana prova a fare la partita. Inzaghi inserisce Weisemen aumentando il peso offensivo ed è proprio l’israeliano a siglare il momentaneo 1 a 1 di testa lasciato colpevolmente libero dalla difesa avversaria. Ma è un fuoco di paglia.
La Salernitana prova ad riversarsi costantemente nella metà campo Empolitana ma lo fa in maniera disordinata e senza idee. La squadra ospite allenata dall’ ex Davide Nicola chiude ogni spazio e si compatta annullando di fatto tutte le velleità granata. E infine l’ ennesimo errore, questa volta del difensore argentino Pellegrini che concede fallo da rigore, sul dischetto Niang ed è 1 a 2. La Salernitana prova a reagire ma si espone al contropiede dell’Empoli che sfrutta a dovere le ripartenza concessa per siglare il definitivo 1 a 3.
INZAGHI IMPIETRITO
Inzaghi è impietrito e incredulo così come i giocatori apparsi provati e consapevoli che probabilmente è tutto finito. Questa partita era da dentro o fuori. Vincerla avrebbe dato una speranza, perderla avrebbe significato una quasi certa retrocessione. Eppure il DG Sabatini parla ancora di rinascita, Inzaghi fa lo stesso ma la sensazione è che non vogliano far trapelare lo sconforto per non destabilizzare ulteriormente l’ ambiente. Ma questa è solo ipocrisia e lenta agonia.
L’AGONIA
A meno di miracoli impensabili, la Salernitana si avvia ad un triste ritorno in B ed è bene che la società questa volta faccia quadrato ed inizi a buttare già le basi per una pronta risalita. La retrocessione è una sconfitta per tutti ed un bagno di sangue economicamente parlando per il presidente Iervolino, sperando che impari definitivamente che l’umiltà vale più della presunzione. Alle porte c’è l’Inter a San Siro quindi inimmaginabile aspettarsi punti in terra lombarda, dopodiché il Monza darà il via ad una serie di partite che sulla carta sarebbero abbordabili paragonandole ai valori tecnici che gli addetti ai lavori vedono in questa squadra.
Sia chiaro, la Salernitana ha un organico non certo inferiore a chi la precede, anzi. Ma mancano gli attributi e manca il gruppo. La pochezza vista all’Arechi in termini di agonismo e determinazione fa tremare le gambe ai tanti supporters granata e non lascia spazio a volo pindarici. Che finisca presto questo campionato, Salerno non merita questo stillicidio.
Fabio Falcone