La denuncia di volontari e animalisti:”saranno favoriti i carrozzoni che vivono grazie al randagismo”
«Grazie alla nuova normativa – denuncia l’avvocato Alessandra Pratticò – nessuno potrà toccare i cani randagi che dovranno per forza andare nei canili. L’affido temporaneo che la legge 2019 prevede, viene riformato dalla nuova normativa campana che detta regole molto restrittive».
A lanciare l’allarme anche Gianna Senatore, presidente dell’Associazione Zoofila Nocerina. «L’unica colpa dei volontari è quella di aver fatto diminuire gli afflussi dei cani nei canili – afferma Gianna Senatore – sono davvero disgustata da una normativa che non è dalla parte dei randagi. L’affido dei randagi,a partire dal 15 gennaio, potrà essere fatto solo dalle associazioni iscritte all’albo e dai loro soci, e le associazioni in Campania sono solo 6. Addirittura la Regione Campania sta chiedendo i nominativi dei soci.
Dal 15 gennaio,quindi, avremo pesanti ripercussioni sul fenomeno del randagismo, con buona pace dell’impegno, dell’amore e dei sacrifici di migliaia di volontarie e volontari. Premesso che l’obbligo alla microcippattura dei cani in Campania è in vigore dal 2001 – conclude Gianna Senatore – il dato certo è che dal 15 gennaio in Campania, rispetto al fenomeno del randagismo, torneremo indietro di 30 anni».
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COSA DICE LA LEGGE 3/2019
È già un anno che è stata approvata in Regione Campania la modifica alla legge regionale n. 3/19. Le associazioni animaliste campane hanno fatto ogni tentativo possibile per far apportare dei correttivi alla modifica introdotta in applicazione di un regolamento dell’Unione Europea del 2016, recepito dall’Italia solo nel 2022, perché, sin da subito, si è capito che la modalità di recepimento della disciplina europea da parte della Regione Campania avrebbe avuto gravissime ricadute sul fenomeno del randagismo.
«La motivazione di facciata è che ci dobbiamo adeguare alla disciplina europea in tema di tracciabilità degli animali – dichiara l’avvocato Alessandra Pratticò, giurista e presidente di una associazione Animalista -.
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La motivazione etica è che dobbiamo combattere i trafficanti di cani, le vendite online, il passamano di cani di cui non si conosce la provenienza. Bello, bellissimo, giuridicamente ed eticamente ineccepibile. Non c’è il minimo dubbio. Chi bazzica in questo mondo sa, però, che, negli ultimi anni, c’è stata una forte contrazione degli ingressi di cani nei canili sia pubblici che privati convenzionati, soprattutto grazie al lavoro di “sottrazione” dal circuito dei canili messo in atto da volontari ed associazioni, più o meno organizzati, più o meno trasparenti, più o meno rispettosi delle regole.
Chi bazzica in questo mondo sa anche che, di conseguenza, si è notevolmente ridotto il lavoro di alcuni “CARROZZONI SANITARI” che di randagismo vivono e che hanno motivo di esistere solo se il randagismo continua ad esistere. Chi bazzica in questo mondo sa che molti canili privati sono, di fatto, di proprietà di dirigenti dei servizi veterinari Asl o di noti camorristi che utilizzano le classiche teste di legno sulla carta bollata. Chi bazzica in questo mondo sa che anche molti pseudovolontari o pseudoassociazioni hanno fatto del randagismo un vero e proprio lavoro, molto redditizio e, soprattutto, esentasse.
Chi bazzica in questo mondo sa anche che i canali che spacciano cani online o che gestiscono allevamenti più o meno abusivi sono ben noti tanto ai servizi veterinari ASL quanto alle forze dell’ordine che, tuttavia, li lasciano agire impuniti fino a quando non sono costretti ad intervenire quando scoppia lo scandalo mediatico. Dunque, poiché io in questo mondo bazzico ormai da 31 anni, e sono ben consapevole di tutto quello che ho detto e scritto, – conclude l’avvocato Pratticò – credo che questa nuova disciplina a tutto servirà tranne che a perseguire i trafficanti di cani ed a garantire il benessere dei cani senza famiglia.
Ciò detto, mi metto seduta e aspetto. E tutto ciò che farò sarà pretendere che le modalità operative di applicazione della nuova disciplina non violino né le norme regionali né le norme sovraordinate. Perché, nel caso qualcuno lo avesse dimenticato, prima di essere una volontaria animalista, io sono una giurista».