Pagani/Poggiomarino, inchiesta sul clan Fezza D’Auria, arrivano le prime condanne

Ad un anno dall’operazione della Dda di Salerno, la prima decisione del giudice

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Il 2 febbraio 2022 l’operazione della Dda di Salerno su Pagani e altri comuni dell’Agro nocerino e del Vesuviano, il 14 dicembre i primi verdetti con i giudizi in abbreviati.

L’inchiesta riguarda una l’organizzazione egemone su Pagani dei Fezza e dei D’Auria, con la partecipazione dei fratelli Daniele e Vincenzo Confessore e di Rosario Giugliano, detto “‘o Minorenne”, di Poggiomarino, oggi collaboratore di giustizia. Giovedì, la sentenza per gli imputati che hanno scelto di essere giudicati con il rito abbreviato, mentre per altri prosegue il processo ordinario.

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LE CONDANNE
Molte pene per diversi imputati sono state determinate in continuazione con altro arrivando alla decisione di giovedì scorso. Per il 29enne Anthony Acquaviva di Pagani la pena complessiva è stata a 19 anni e 10 mesi. Per il 67enne Francesco Sorrentino di Poggiomarino la condanna è a 10 anni e due mesi di reclusione, per il 62enne “Rosario ‘o Minorenne” (Giugliano) di Poggiomarino, ma da tempo gravitante nella zona di Pagani, attualmente collaboratore di giustizia la pena è stata di nove anni e otto mesi, la stessa inflitta al 32enne paganese Salvatore Giglio.

Per il 31enne Nicola Liguori di Pagani i giudici hanno determinato la pesa a sei anni e otto mesi, due mesi per il 37enne cantante neomelodico paganese “Zuccherino” (all’anagrafe Alfonso Manzella), così determinata in questo caso in continuazione con altre vicende. Per il 40enne Raffaele Carrillo di Poggiomarino la pena inflitta è a cinque anni e sei mesi di reclusione, mentre per il 44enne Antonio Fisichella di Pagani a tre anni e 10 mesi. I giudici hanno condannato il 49enne collaboratore di giustizia Giovanni Orefice a cinque mesi. Due le organizzazioni criminali nell’inchiesta, quella vicino ai Fezza De Vivo e l’altra a Giugliano.
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Acquiviva è stato riconosciuto colpevole della per far parte dell’associazione per delinquere dei Fezza D’Auria, dell’estorsione ai pusher (il pizzo per poter spacciare) e spaccio di cocaina. “Rosario ‘o minorenne” è stato riconosciuto colpevole di aver fatto parte del clan Fezza – D’Auria e di quella a lui riferibile, di estorsione contro un imprenditore di Angri nei confronti del quale furono esplosi anche alcuni colpi di pistola, dal pizzo chiesto a una ditta di trasporti e a un imprenditore di Fosso Imperatore a Nocera Inferiore.

Carillo e Giglio erano a processo per far parte del gruppo di Giugliano e per l’estorsione a una ditta di trasporti. Fisichella era sott’inchiesta per la detenzione di armi. Liguori e Manzella sono stati riconosciuti colpevoli di estorsione a un imprenditore. Orefice è stato processato per il possesso di armi. Sorrentino riconosciuto colpevole di aver fatto parte del gruppo di Giugliano e di estorsione.

Gli avvocati Vincenzo Calabrese, Luigi Calabrese, Pino Buongiorno, Giuseppe Della Monica ed altri esamineranno i motivi della sentenza emessa dal Gup del tribunale di Salerno, per valutare il ricorso in appello.

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