Pagani, indagini serrate sulla gambizzazione di via Torre: molti interrogativi irrisolti

L’inchiesta dei carabinieri e della procura si fa largo tra moventi, ricostruzioni e parentele

È un giallo il ferimento del 68enne paganese, raggiunto da due colpi di pistola alle gambe, l’8 dicembre scorso in via Tramontano, a pochi passi dal corso Ettore Padovano a Pagani. Vincenzo L. pur essendo in compagnia della nuora e del nipotino, mentre era in un’auto parcheggiata è stato avvicinato da uomo che ha sparato più colpi di pistola contro il finestrino lato guida dalla vettura, mandandolo in frantumi. Per lui la corsa in ospedale e poi un intervento chirurgico per estrarre l’unico colpo rimasto nella gamba. Ora sta bene.

GLI INTERROGATIVI E IL MESSAGGIO
Chi ha sparato e soprattutto perché? Gli inquirenti sono a lavoro per ricostruire quanto accaduto a Vincenzo L, 68enne molto noto in città, anche per essere lo zio di Vincenzo e Daniele Confessore, recentemente arrestati quali i presunti “colonnelli” del clan D’Auria-Fezza. dopo un periodo di latitanza tra Cava de’ Tirreni e Napoli.
Quanto accaduto in via Torre è un giallo a partire dalle reali intenzioni di chi ha sparato: voleva solo gambizzare il 68enne o ha mirato ad ucciderlo? Dalla direzione dei proiettili finiti nel finestrino e da qui nella gamba sinistra dell’uomo sembra che la volontà dell’attentatore fosse quella della #gambizzazione.

IL MISTERO DEGLI ALTRI COLPI
Sullo sportello della vettura ci sono altri quattro segni di colpi di arma da fuoco oppure di cacciavite tutti ancora da decifrare e che potrebbero essere relativi ad un episodio avvenuto poco prima che l’uomo andasse a riprendere l’auto oppure addirittura avvenuto nei giorni precedenti e non denunciato.

L’INDAGINE
L’attività investigativa è ad ampio raggio e si cercano eventuali immagini registrate dalle telecamere di videosorveglianza che abbiano ripreso qualcosa o qualcuno subito prima o subito dopo gli spari, fra le 20.45 e le 21.15 di venerdì sera. Viste le parentele scomode del 68enne si cerca di comprendere se questo sia un segnale inviato da un gruppo malavitoso ad un altro facendo diventare la vittima un involontario messaggero di equilibri cambiati, una sorta di “postino” trasversale e a sua insaputa, tra l’altro con un atto eclatante che sia compreso non solo dai destinatari ma anche da un’intera comunità. Tale ipotesi non si esclude nemmeno il diverbio personale tra il 68enne e chi ha sparato.
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L’attività investigativa è coordinata dalla Procura di Nocera Inferiore, diretta dal procuratore Antonio Centore, ma è stata avvertita anche la Direzione Distrettuale Antimafia. A svolgere le indagini i carabinieri del Reparto territoriale di Nocera Inferiore, agli ordini del tenente colonnello Gianfranco Albanese e del capitano Marco Izzo e della tenenza di Pagani, comandati dal tenente Arcangelo Senerchia.

In queste ore, investigatori stanno raccogliendo una serie di elementi per avere un quadro più chiaro che possa poi portare a stabilire le reali intenzioni di chi ha sparato e le sue motivazioni. Importante sarà ascoltare eventuali testimoni visto che era presente la nuora del ferito ed in quella zona erano aperte alcune attività commerciali con tante persone in strada. In particolare le registrazioni di due telecamere potrebbero aver catturato particolari importanti ai fini Investigativi.

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