Le motivazioni e gli scenari politici futuri
“Le nostre dimissioni non sono contro la sindaca Zuottolo piuttosto contro il sindaco ombra”. Uno squilibrio di incarichi, di peso amministrativo a favore di pochi e a discapito di altri alla base dei dissidi e delle dimissioni dei consiglieri di maggioranza. Una settimana di grandi fibrillazioni politiche a San Marzano sul Sarno che ha visto prima le dimissioni di nove consiglieri (sei di opposizione e tre di maggioranza) che ha mandato a casa l’amministrazione comunale e poi un botta e risposta tra la sindaca Carmela Zuottolo e i tre della maggioranza, sui canali di RTAlive.
LE ACCUSE
Nella conferenza stampa fiume seguita alle dichiarazione dell’ormai ex sindaca, Pasquale Alfano, Angela Calabrese e Gerolamo Oliva hanno rappresentato le diverse motivazione che li hanno portati a maturare le dimissioni da consiglieri comunali. Tutte e tre hanno puntato il dito contro lo strapotere che la sindaca Zuottolo avrebbe concesso agli amministratori già ex consiliatura di Cosimo Annunziata e tutti aderenti a Fratelli d’Italia.
«Abbiamo fatto presente più volte nei gruppi di maggioranza e negli incontri privati sia al sindaco sia a persone a lei vicine che non tolleravamo più l’accentramento di deleghe strategiche e l’arroganza di alcuni consiglieri comunali nei confronti dei “nuovi eletti” – fanno sapere i dissidenti – abbiamo fatto spesso spallucce per evitare rotture e per non indebolire l’immagine dell’amministrazione all’esterno in quanto crediamo che i panni sporchi si lavino in famiglia ma ormai avevamo raggiunto il limite massimo di tollerabilità».
Dure le accuse nei confronti degli ex alleati dove viene evidenziata la mancanza di comunicazione interna e di cattivi rapporti politici, forse mai esistiti e nemmeno si volevano tessere. Ricordiamo come, anche nella passata amministrazione di Cosimo Annunziata, ci sono stati spesso screzi nei confronti di alcuni esponenti di FdI e dove ne fece le spese la consigliere Teresa Palma che ebbe il coraggio di affrontare il problema pubblicamente e fu tacciata come “mela marcia”.
Stessa sorte è toccata a Franco Grimaldi pochi mesi fa, il quale contestando metodi e atteggiamenti di taluni colleghi di giunta gli furono immediatamente revocate le deleghe rilegandolo sostanzialmente ai margini della maggioranza (anch’egli poi firmatario delle dimissioni lo scorso lunedì, ndr), questa volta capeggiata dalla Zuottolo in continuità amministrativa con Annunziata.
Dunque, una situazione di sofferenza che non tendeva a distendersi, anzi. Nei 37 mesi di consiliatura si sono acuiti i conflitti e le distanze tra le fazioni. La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata la questione “Parco urbano” dove l’assessore Iaquinandi lavorava per un affidamento pluriennale del bene ad un privato. «Argomento non presente nel nostro programma elettorale» fanno sapere i dimissionari.
GLI SCENARI ELETTORALI POSSIBILI
Dopo l’insediamento del viceprefetto Stella Fracassi a palazzo di città, gli uscenti cominciano a guardarsi intorno per riprendere il contatto con l’elettorato e avviare le prime consultazioni con i loro grandi elettori. Tra i pochi ex amministratori rimasti sempre presenti «come un padre» afferma Carmela Zuottolo, c’è l’ex sindaco Cosimo Annunziata. Infatti, molti consiglieri uscenti potrebbero proprio ripartire da Annunziata chiedendogli di tornare in campo nelle prossime elezioni.
La lista per Cosimo non sarebbe così complessa da organizzare se riceve la fiducia da Fratelli d’Italia che potrebbe schierare almeno 6 candidati, altrettanti 6 candidati dal gruppo di Carmela Zuottolo e dell’imprenditore Felice Romano in rappresentanza di Forza Italia e la restante parte dai fedelissimi di Annunziata che porterebbe in campagna elettorale le ultime opere gestite da Iaquinandi e dalle poche cose fatte in dieci anni. Annunziata ha dimostrato di essere un grande equilibrista durante i due mandati sindacali, seppur non il miglior sindaco che il paese ricordi.
L’uscente opposizione consiliare potrebbe fare quadrato su Colomba Farina (perse contro la Zuottolo per 40 voti, ndr) o su Vincenzo Marrazzo (primo eletto tra i consiglieri nel 2020, ndr), quest’ultimo però molto indebolito da un provvedimento di sospensione da Forza Italia proposto dal coordinatore regionale Fulvio Martusciello in quanto «tra i firmatari della sfiducia al sindaco Zuottolo» la cui adesione a Fi era stata sancita pochi giorni dal segretario nazionale Antonio Tajani. Martusciello, inoltre, chiede anche al collegio dei probiviri di avviare una procedura di valutazione per l’espulsione dal partito.
È caccia ai candidati sindaco e ai portatori di voti, dimenticandosi però che la politica locale è soprattutto idea di futuro, programmazione, progettazione e ricerca di finanziamenti per realizzare il cambiamento. Non sempre ci sarà il Romano di turno disposto a mettere milioni per un campo da calcio, e chissà se è ancora convinto a portare avanti i lavori di ristrutturazione.