In memoria di un Nocerino Illustre, l’avvocato Mario Ianulardo

Il ricordo di Vincenzo Iovino, di amici, e della famiglia

È passato un anno dalla prematura scomparsa dell’Avvocato Mario Ianulardo, figura eminente di Nocera Inferiore. Si era reso celebre su queste pagine qualche anno fa per il suo lavoro, insieme a Vincenzo Iovino e Biagio Pepe, altri Nocerini illustri, sull’App Immuni. Infatti Ianulardo ed il suo Team di Nocerini erano riusciti a scovare una clamorosa falla nell’App suddetta e ciò spinse una squadra della RAI a Nocera Inferiore.
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A tal riguardo abbiamo intervistato il Dottor Iovino che ci ha fornito diversi retroscena sulla vicenda che palesano il genio di Ianulardo.

“Dottor Iovino, come fu scoperto l’Hack all’App Immuni?”
“Ricordo che mi chiamò al suo studio Mario, mi disse che era di assoluta urgenza. Aveva studiato il sistema di notifica degli alert dell’App Immuni ed era dell’opinione che potesse essere abusato. Era per il momento solo una intuizione, ma mi misi subito all’opera e confermai il suo fiuto! Poco dopo il nostro collaboratore Biagio Pepe costruì una piccola periferica che ci permise di simulare l’attacco: riuscivamo ad inviare false notifiche di allerta a nostro piacimento“.
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È vero che un vostro telefonino finì nelle mani di un Ministro?”
“Sì proprio così. Per mostrare i nostri risultati ad una troupe della RAI arrivata a Nocera acquistammo un telefonino a pochi passi dallo studio di Mario e i giornalisti consegnarono il telefonino all’allora Ministro dell’Innovazione Paola Pisano. Anche a Roma confermarono che Mario aveva avuto ragione! Vorrei anche aggiungere che Mario non era nuovo a queste scoperte, si era già reso celebre per altri lavori sulla forensica digitale, in particolare aveva studiato il problema dell’alibi digitale nel contesto di casi di cronaca famosi come il delitto Garlasco.” Ianulardo non era solo giurista ed esperto di forensica ma era altresì un maestro di chitarra di primissimo livello.
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Concludiamo con una lettera scritta dalla famiglia e dall’Avvocato Marco Ianulardo, il figlio.

La vita è solo l’occasione, fugace, per dimostrare il proprio valore. O, come ci dicevi spesso tu, la vita, caro amico, non è che l’arte dell’incontro. E Mario lo ha dimostrato, con Maestria. Avvocato, Accademico, Musicista, Chitarrista, Rotariano. Artista. Homo novus. Un uomo di cultura. Un amante del bello, e del buono in esso insito. Uno spirito libero, un libero pensatore. Sei stato d’ispirazione, caro Mario, perché come fanno i Grandi, ci hai insegnato tanto dandone l’esempio. C ome colui che dietro sé, fa le persone dotte. Ci hai insegnato l’Amore, amando la tua Anna Clara per tutta la vita. Ci hai insegnato, di rimando, ad amare la vita stessa, le passioni, e gli attimi di felicità.

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Ci hai insegnato a goderne, con rispetto di noi stessi, delle persone che amiamo, con coscienza, con responsabilità. Attivo, dinamico, mai schivo, mai timido, sempre fiero e presente, sempre sicuro di te. Mentore e guida impagabile, per i tuoi adorati figli, e non solo: lo sei stato per chiunque abbia avuto modo, occasione, fortuna di incontrarti, conoscerti. Viverti. Sei stato sempre pronto ad intrattenerci con qualche aneddoto, o semplicemente ad ammaliare la nostra anima con la tua amata chitarra. Frequentarti, caro Mario, è stata per me, e per noi tutti, una magnifica esperienza di vita. Il mondo, questo mondo, così strano, deludente, a volte incomprensibile, come la natura umana, ha estremamente bisogno di uomini come te, custodi e fonte dei valori umani più veri. Casa Ianulardo è stata, grazie a te, un costante ritrovo di confronto culturale, di spessore, riflessione, elaborazione.
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Crescita. Caro Mario, ci hai insegnato come la vita sia così forte da attraversare i muri per farsi vedere, e come sia talmente grande, che nella stessa possiamo viverne tante, se riusciamo a farlo con gli occhi spalancati verso l’orizzonte, a testa alta e spalle larghe. Ci hai lasciato un foglio sulla scrivania, con una poesia a cui manca uno, forse qualche verso. Sarà nostra premura darle il giusto prosieguo. Nel rispetto e nell’onore per la Storia. La tua, nel solco da te tracciato con sapienza. Immarcescibilmente votato all’Eternità. Una volta perso il desiderio per le cose che non contano, sarete liberi. Agli uomini di luce parole chiare, agli uomini di tenebre parole oscure.

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