Inquinamento fiume Sarno: nel mirino tre aziende del Napoletano

In campo per il monitoraggio l’Arpac (Agenzia regionale per l’ambiente)

Continuano le attività di contrasto agli illeciti ambientali, in particolare per il fiume Sarno ed il relativo bacino. Sono diversi i reati – spiega l’Arpac – che “deteriorano la qualità delle acque del bacino del fiume Sarno, attività che vedono impegnate le Forze dell’ordine coordinate dalle Procure territorialmente competenti, con il supporto tecnico dell’Arpa Campania.

Le indagini dei Carabinieri del Noe di Napoli, coordinate dalla Procura della Repubblica di Torre Annunziata, hanno portato a imputazioni di gravi violazioni delle norme di tutela ambientale, in particolare evidenziando lo scarico illegale di reflui (anche pericolosi, sversati direttamente nelle fogne e quindi anche nel fiume), con il conseguente recente sequestro di tre aziende nel Napoletano.
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Due di queste aziende, situate a Sant’Antonio Abate e a Poggiomarino, effettuano produzione e lavorazione di conserve alimentari, mentre la terza, situata a Striano, esegue sabbiatura e verniciatura dei metalli. Gli inquirenti contestano ai titolari delle imprese anche il reato di impedimento al controllo. Le imprese sono indagate per aver contribuito, con scarichi senza alcun processo di depurazione, al grave degrado del bacino del Sarno.
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Da tempo i Carabinieri del gruppo di Napoli del Comando tutela ambientale e sicurezza energetica, con la collaborazione e il supporto tecnico di Arpac, sotto il coordinamento dell’ufficio inquirente diretto dal procuratore Nunzio Fragliasso, stanno mettendo in campo massicci e incisivi controlli sull’inquinamento idrico del fiume Sarno, anche attraverso il sequestro di aziende sorprese a violare le norme ambientali.
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Il supporto tecnico di Arpac si rivela utile, ad esempio, per l’individuazione di scarichi non autorizzati o comunque fuori norma, obiettivo sui cui l’Agenzia si sta particolarmente concentrando, sia a supporto dell’Autorità giudiziaria che mediante le attività istituzionali e ordinarie di monitoraggio e controllo. In considerazione degli importanti risultati conseguiti, la Procura di Torre Annunziata sta richiedendo alle Forze dell’ordine e all’Agenzia ambientale particolare impegno in quest’area significativa del territorio campano, tra le più sensibili dal punto di vista ambientale, anche in linea con l’impegno e gli indirizzi regionali”. 

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