L’opposizione tende la mano al Comune di Pagani ed ai cittadini dell’area per una soluzione indolore
“La discussione sulla zona contestata – dichiara l’opposizione del Comune di Sant’Egidio del Monte Albino – sino ad ora è assomigliata tantissimo ad un alveare di api impazzite. Persino persone solitamente miti e ragionevoli si sono lasciate andare a comportamenti ed affermazioni emotivamente comprensibili ma non giustificabili, trasformando una questione terribilmente seria in una sorta di derby calcistico o, se preferite un riferimento storico (visto che di storia si è straparlato), in una anacronistica guerra tra Guelfi e Ghibellini, che sta facendo divertire l’Italia.
La nostra posizione sulla vicenda è chiarissima ed è perfettamente coerente con quanto abbiamo detto sin dall’inizio:
1) Bisogna adesso ragionare su quella che è la situazione attuale così come determinata dalla sentenza del Consiglio di Stato, ovviamente non precludendosi le altre strade che il Comune intende perseguire.
2) Il primario interesse da tutelare è quello dei cittadini direttamente coinvolti ed il modo migliore per perseguirlo è quello del dialogo costante tra le due Amministrazioni Comunali. Noi affermiamo con forza questo principio del dialogo anche assumendoci il rischio di essere tacciati di “collaborazionismo” con il Comune di Pagani, come qualcuno larvatamente e taluno più esplicitamente, blatera.
3) I settori da monitorare con particolare attenzione sono innanzitutto quelli dei tributi e dell’urbanistica, cercando di assicurare agli incolpevoli cittadini di non essere costretti a
versare importi che hanno già pagato, di conservare altresì gli effetti di autorizzazioni edilizie e permessi di costruire legittimamente rilasciati dal Comune di Sant’Egidio ed infine di mantenere le medesime previsioni urbanistiche del PUC del nostro Comune.
4) Occorre preparare al meglio il trasferimento dei servizi (anagrafe, stato civile, raccolta rifiuti, manutenzione, etc.) prevedendo almeno per il primo anno un ufficio distaccato del Comune di Pagani nella zona in questione, per una transizione la più indolore possibile per i cittadini.
Ma questi aspetti ed altri che emergeranno man mano dovranno essere trattati direttamente dai due Sindaci, magari con una ristretta rappresentanza dei Consiglieri Comunali, abbandonando le reciproche incomprensioni sorte in questo periodo, peraltro giustificate dall’impatto emotivo di questa surreale vicenda. Spetta alla classe dirigente dei due Comuni, che meglio di tutti conosce le reali problematiche del territorio, gestire al meglio questi delicati momenti, evitando inutili passerelle altrui e fornendo criteri e principi che i tecnici dovranno solo attuare.
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