Evitarono il suicidio di un 21enne, decorati con la medaglia di bronzo

Saranno decorati due carabinieri. Uno di Castel San Giorgio e un altro di origini sarnesi

Un salvataggio miracoloso effettuato a rischio della propria stessa vita. Due carabinieri eroi, tra cui il sangiorgese Giovanni Fimiani, appuntato in servizio alla radiomobile di Nocera Inferiore, dopo l’encomio solenne ricevuto nel 2016 dall’allora Comandante Generale dell’Arma Tullio del Sette (in foto), a distanza di 7 anni sono stati insigniti dal Presidente della Repubblica della Medaglia di bronzo al merito civile. Dall’anno 1793 ad oggi in Italia sono state conferite 884 medaglie.
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LA MOTIVAZIONE
“Con eccezionale coraggio, esemplare altruismo e cosciente sprezzo del pericolo, non esitava, insieme a commilitone, a soccorrere un giovane che, con intenti suicidi, si era lasciato cadere in un dirupo profondo 80 metri, trascinando con sé il padre. Nella circostanza, dopo essere riuscito ad afferrare i malcapitati, li tratteneva sospesi nel vuoto fino all’arrivo dei rinforzi, traendoli così in salvo. Chiaro esempio di elette virtù civiche e non comune senso del dovere”.
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I FATTI
Nella mattinata di domenica 25 ottobre 2015 perveniva sull’utenza 113 della questura di Trieste una telefonata da parte di un ragazzo Triestino classe ’94 nella quale il giovane riferiva di trovarsi in località “Contovello” su uno strapiombo, con intenti suicidi. Al fine di rendere più tempestive le ricerche, la sala operativa della questura di Trieste chiedeva l’intervento, tramite utenza 112, alla centrale operativa della compagnia Carabinieri di Aurisina che inviava nella zona i militari del N. O. R. M. aliquota radiomobile della stazione Carabinieri di Villa Opicina.
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Le immediate ricerche portavano i Carabinieri della aliquota radiomobile, il brigadiere capo Roberto Orza e il carabiniere scelto Giovanni Fimiani a localizzare il giovane nei pressi della cosiddetta Napoleonica, in cima ad un costone roccioso alto circa 80 metri, prospiciente ad un dirupo nelle cui vicinanze erano giunti anche i familiari del ragazzo. I militari riuscivano in un primo momento a calmare il 21enne Triestino che era in evidente stato di agitazione e, successivamente, instaurando un dialogo con il giovane lentamente gli si avvicinavano insieme al genitore. Improvvisamente però il ragazzo, dichiarando di volerla fare finita, si voltava verso il dirupo e si accingeva a lasciarsi cadere nel vuoto ma i due carabinieri e il padre riuscivano a bloccarlo impedendone il gesto. Nell’azione il padre perdeva l’equilibrio e cominciava a scivolare insieme al figlio verso lo strapiombo, aggrappandosi allo stivale del Fimiani.

I due militari, a rischio della propria incolumità, afferravano padre e figlio nel tentativo di tenerli su, ma il giovane cercava ancora di divincolarsi e per via dell’estrema pendenza del precipizio iniziavano loro stessi a scivolare nel burrone. Provvidenziale l’intervento di un’altra pattuglia di militari che riuscivano, nel mentre le forze di Fimiani e Orza stavano per cedere, a tirare tutti in superficie.

Nella foto di copertina, il generale Del Sette, il brigadiere Orza e all’attuale appuntato Fimiani

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