Basta dire grazie a Iervolino, ora servono i fatti

La Salernitana è allo sbando, De Sanctis il primo a pagare per tutti

Salernitana Napoli è già storia. Una brutta pagina di storia in verità e non per il risultato di 0 a 2 apparentemente scontato ma per il contorno che si sta sempre più delineando a sfavore della torcia granata. La Salernitana imbarca acqua da tutte le parti: squadra, società e guida tecnica, non si salva nessuno.

Sembra in dirittura d’arrivo il mandato del DS Morgan De Sanctis, principale artefice di questo scempio ma con l’ attenuante di un badget ridotto in parte sperperato per riscattare un difensore ( Pirola) che non si sta dimostrando un valore aggiunto ed un attaccante (Dia) che andava venduto subito anche ricavandoci il minimo visti i malesseri che aveva palesato sul rimanere in maglia granata.
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Non bisogna essere disfattisti è vero, lungi da noi dare sentenze o buttare benzina sul fuoco ma limitandoci a valutare il tutto da addetti ai lavori e cercando di interpretare il pensiero comune di tutto l’ ambiente deluso ed amareggiato , quale futuro si prospetta? Difficile immaginare qualcosa di diverso da una triste e forse annunciata retrocessione in serie B. L’ approssimazione e la presunzione nel calcio sono a braccetto un arma distruttiva ed è quello che sta accadendo in casa Salernitana.

Il presidente Danilo Iervolino adesso deve fare mea culpa e chiedere scusa ad una città intera che sta onorando la sua squadra dentro e fuori le mura amiche. Basta dire grazie per quanto fatto fin ora. Vero è che di questi tempi trovare imprenditori sani che investano nel calcio è cosa rara, vero è che la Salernitana è ancora considerata una provinciale ma è altrettanto vero che questo signore è diventato proprietario di una squadra di serie A con soli 10 milioni di investimento iniziale e grazie a Sabatini e ad investimenti che grazie a diritti TV e introiti del pubblico quasi da prima della classe, sono quasi tutti rientrati nelle casse granata.
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Ad oggi quindi basta dire grazie ma si pretenda quantomeno chiarezza e carattere nell’ uscire allo scoperto, a chiedere scusa per lo scempio fatto e soprattutto a mostrare quali sono le strategie imminenti da adottare per provare a salvare la barca. Detto ciò, la Salernitana vista all’ opera ieri, al netto delle defezioni di carattere tecnico e di spogliatoio, ha comunque dimostrato di non voler arrendersi e forse con questo spirito ed un pizzico di fortuna si potrebbe arrivare a gennaio con un distacco non molto ampio dalla zona salvezza.
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Complice anche l’andamento a rilento delle dirette candidate a non retrocedere, forse si può ancora salvare qualcosa. Ma bisogna correre più del vento. Basta riflessioni, basta esperimenti, basta affidarsi a scommesse, adesso bisogna fare i fatti e soprattutto spendere tanto a gennaio. Si fosse puntellata la squadra seguendo le indicazioni dell’ex tecnico granata Sousa, di sicuro si sarebbe speso molto meno di quanto si sarà costretti a spendere a gennaio e di sicuro la Salernitana sarebbe in una posizione di classifica ben diversa. Ma io tempo de ma e dei se è finito, ora bisogna agire e in fretta.
Fabio Falcone

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