Antonio Romano fu il sindaco che fece la cittadella giudiziaria
È il “sindaco della cittadella giudiziaria”, l’avvocato Antonio Romano. Quando aprì il tribunale a Nocera Inferiore, 30 anni fa era un giovane civilista ma negli anni ha avuto come primo obiettivo amministrativa proprio la sistemazione degli uffici giudiziaria in un’area che potesse garantire tutti i servizi e la dignità dell’istituzione. Fu il sindaco, appunto, che all’inizio degli anni Duemila fece arrivare in porto una grande opera e in pochi anni, che vide impegnato il Comune di Nocera Inferiore in un lavoro tra i più qualificanti della sua storia recente.
Avvocato, il tribunale di Nocera è stata un’istituzione fortemente voluta dalla città e anche costruita dalla città…
«La cittadella giudiziaria è stata l’opera più importante della mia amministrazione. Un investimento di 30 milioni di euro: 10 milioni di euro spesi per l’acquisto degli immobili dall’Asl Salerno e 20 milioni di euro per la ristrutturazione dell’ex manicomio. Il ministero della Giustizia contribuì con soli 6/7 milioni di euro. L’opera venne realizzata in 3/4 anni, un tempo record se consideriamo i tempi necessari per opere simili in altre realtà a noi vicine. Tutto ciò è stato possibile grazie ad uno sforzo corale e sinergico tra la classe forense ed un gruppo di attenti e responsabili politici, che s’impegnarono con tenacia, annullando anche le resistenze e gli ostacoli provenienti da alcuni ambienti ostili. Io ho raccolto il testimone di un impegno profuso strenuamente dagli avvocati Adelchi Genovese, Aldo Di Vito, Mario Costabile, Gabriele Capuano, Gennaro Cuccurullo, B.runo Falcone, Lucio Grimaldi che si batterono strenuamente per ottenere il Tribunale. Dei veri giganti. Va ricordato anche l’impegno di Franco D’Angelo che da Sindaco si spese tanto per il Tribunale, insieme al senatore Michele Sellitti ed all’onorevole Giuseppe Gargani, allora presidente della Commissione Giustizia».
Cosa ha significato per il territorio l’istituzione del tribunale?
Oltre a garantire legalità e sicurezza per tutto l’Agro nocerino, è stato, ed è, un’opera che ha contribuito a far crescere l’immagine e l’importanza della nostra città.
In quali condizioni è ora?
«Attualmente, nonostante gli sforzi dei magistrati assegnati e del personale di cancelleria, sconta l’annoso problema dell’organico, oramai insufficiente, e della necessità di un miglioramento nella distribuzione degli spazi e della manutenzione. La classe forense, con la guida del Consiglio dell’Ordine, deve avviare un’intensa e proficua interlocuzione con la “politica” per far sì che al nostro Tribunale vada riconosciuta la giusta attenzione, a partire dalla rivisitazione della pianta organica. Questo è il testimone dell’impegno di chi ci ha preceduto che la classe forense deve raccogliere e portare avanti con fermezza e convinzione».
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