È notte fonda per la Salernitana, adesso è davvero dura

Anche il Genoa “passeggia” sulle ceneri granata, la B è più di una probabilità

Ennesima sconfitta per la Salernitana in uno scontro diretto. La truppa Granata perde anche al Marassi contro un modesto Genoa. Il risultato di 1 a 0 in favore dei padroni di casa è così esiguo solo grazie ad un super Ochoa e a due legni che sembravano due goal fatti.
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La Salernitana fa mezzo tiro in porta in tutti i 90 minuti ed oltre, così non va. Alla luce di un calendario da incubo, riesce difficile immaginare sorte migliore. Le statistiche tanto care al patron Iervolino parlano chiaro: negli ultimi 15 anni, tutte le squadre che si sono ritrovate ad avere zero vittorie nel primo quarto di campionato sono retrocesse. Sperare nel mercato di gennaio arrivando con una classifica del tutto deficitaria è cosa inutile sia perché nessun calciatore di valore accetterebbe l’ennesima impresa senza speranza e sia perché il gap da colmare a quel punto sarebbe davvero imbarazzante.

Un Sabatini bis per intenderci potrebbe essere pura utopia. Si è scelto di cambiare il tecnico Sousa con un meno esperto Inzaghi. Il neo tecnico granata è sicuramente persona integra e di enormi valori umani, alla Davide Nicola per intenderci, ma al cospetto di uno spogliatoio spaccato e giocatori ormai depressi e allo sbando ci sarebbe voluto un pugno duro. Magari un tecnico come Iachini o come Mazzarri per intenderci avrebbero sicuramente fatto al caso della Salernitana ma questa è l’ennesima presa di posizione di un presidente troppo presuntuoso quanto assente.

Al presidente Danilo Iervolino a cui vanno tutti i dovuti ringraziamenti per gli investimenti fatti fin ora, va ricordato che è al terzo anno di serie A grazie al miracolo Sabatini e alla bravura del miglior allenatore che abbia mai calato la panchina granata (Sousa). Adesso ha voluto fare tutto da solo, affidandosi a gente inesperta e a teorie futuristiche che lasciano il tempo che trovano. Un mercato a risparmio con uno scout fatto da algoritmi. Adesso si fa davvero dura.

Tifosi, giornalisti e sicuramente anche gli addetti ai lavori non vedono davvero cosa possa succedere o cosa si possa fare per rimettere in piedi una squadra che possa arrivare a gennaio con un gap di classifica colmabile. Dispiace perché questo poteva essere l’anno della consacrazione, l’ anno in cui poter definitivamente consacrarsi almeno tra le squadre di media classifica ma le linee dell’ex tecnico portoghese in tema acquisti non sono state seguite. Ed ora?
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Lo scoramento tra i tifosi s fa sempre più ampio ma quello che più preoccupa è la perdita di interesse che sta albeggiando attorno a questa squadra. Non parliamo degli irriducibili che anche ieri hanno cantato fino alla fine e che onoreranno sempre la Salernitana in qualsiasi categoria e alla luce di qualsiasi classifica. Pariamo invece delle nuove leve, di quei tifosi e appassionati di calcio che si erano avvicinati alla squadra per le gesta degli ultimi due anni e che avevano riposto fiducia in un presidente ambizioso e che iniziavano a sentire con orgoglio un senso di appartenenza potendosi scrollare di dosso l’ etichetta di provinciale.

Questi nuovi tifosi si stanno perdendo e la crescita che iniziava ad intravedersi rischia di scemare in un prossimo futuro e bisognerebbe poi ripartire da capo ma con quale credibilità? Non ce ne voglia il presidente Iervolino a cui ribadiamo la stima per l’ uomo vincente e la gratitudine per quanto fatto fin ora ma non si dimentichi caro presidente che la Salernitana non è sua ma del popolo e usarla per altri scopi prima o poi potrebbe ritorcersi contro. A buon intenditor poche parole.
Fabio Falcone

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