Era stato negli anni passati a Genova. Operazione antiterrorismo a Milano
Il presunto autore dell’attentato che ha provocato la morte di due persone e il fermenta di un tassista nella serata di ieri a Bruxelles «è ancora in fuga». Lo ha detto il primo ministro del Belgio, Alexander De Croo, in conferenza stampa. L’uomo, ha confermato De Croo, «è di origine tunisina e soggiornava illegalmente in Belgio». Nella capitale belga resta in vigore il livello di allerta 4, il più elevato, sinonimo di minaccia terroristica “grave e imminente”, mentre nel resto del Paese il livello è fissato a 3.
L’ATTENTATORE
Abdelsalem Lassoued, tunisino di 45 anni, in un video ha rivendicato gli omicidi: «Ho reso giustizia ai musulmani». È richiedente asilo dal 2019, residente a Schaerbeek, nei pressi dal centro, radicalizzato e già noto all’intelligence belga. Nel video che l’attentatore immediatamente pubblica su Facebook nel profilo registrato a nome Slayem Slouyma, annuncia di aver «vendicato i musulmani», uccidendo «tre svedesi proprio adesso» (ritiene di aver i uccisi tre). Nel video, il 45enne inneggia esplicitamente all’Isis, dice di essere un «Mujahid dello Stato Islamico, che vi piaccia o no. Viviamo per la nostra religione e moriamo per questa stessa religione». Tra i video postati in passato si vede come Abdelsalem Lassoued è stato anche a Genova.
Presentata la domanda di silo politico nel 2019 era stata respinta nel 2020 e da allora è sparito dai radar. «È stato ufficialmente cancellato dal registro nazionale del comune il 12 febbraio 2021 – spiegato la segretaria di Stato del Belgio per l’Asilo e la Migrazione, Nicole de Moor -, e quindi non è stato possibile rintracciarlo per organizzare il suo ritorno. Non ha mai soggiornato in un centro di accoglienza Federale. Non è mai stato presentato dalla polizia dopo un’intercettazione all’Ufficio stranieri per consentire il suo rimpatrio. Di conseguenza, l’ordine di lasciare il Paese, emesso nel marzo 2021, non è mai stato emesso”, ha proseguito la ministra.
LA RICOSTRUZIONE DI UNA SERATA INFERNALE
Intorno alle 19.15 di ieri sera, Abdelsalem Lassoued, vestito con una giacca arancione fluorescente e un casco bianco, sarebbe arrivato a bordo di uno scooter a Place Sainctelette, tra Boulevard d’Ypres e Boulevard du Ninième de ligne, a Bruxelles, armato di Kalašnikov. Lì vede che hanno la maglietta gialla della Svezia (ieri sera si giocava Belgio Svezia valevole per la qualificazione degli Europei 2024) e corre dietro ai due che si rifugiano in un palazzo, gridando «Allah akbar» (Dio è grande), spara prima a sangue freddo ad uno e poi all’altro e successivamente si gira per esplodere un altro colpo di Kalašnikov per finirlo. Poi è fuggito via.
Sui social è circolato da subito un video, girato da un residente della zona, che riprende la drammatica scena. I tifosi svedesi sono rimasti bloccati all’interno dello stadio Re Baldovino di Bruxelles in attesa di capire dalle autorità quali procedure mettere in atto per l’evacuazione, dopo che la partita valida per le qualificazioni all’Europeo di calcio 2024 è stata annullata “per motivi di sicurezza”. A notte inoltrata completata l’evacuazione.
ALLERTA IN ITALIA E IN ALTRI STATI
FRANCIA. Secondo quanto si apprende a Parigi dal ministero dell’Interno, il ministro Gérald Darmanin ha dato disposizione – subito dopo le notizie dell’attentato di Bruxelles con l’autore (o gli autori) dell’azione in fuga – di rafforzare i controlli alla frontiera tra la Francia e il Belgio. Lo riferiscono fonti della tv BFM.
ITALIA. in corso un’operazione antiterrorismo della Polizia di Stato, coordinata dalla Procura della Repubblica di Milano – Direzione Distrettuale Antimafia e Antiterrorismo – con 2 arresti operati nei confronti di un cittadino egiziano e un naturalizzato italiano di origine egiziane, accusati di partecipazione ad associazione con finalità di terrorismo e istigazione a delinquere con finalità di terrorismo. L’operazione è condotta dalla Digos di Milano, dal Centro Operativo per la Sicurezza Cibernetica di Perugia, dalla Direzione Centrale della Polizia di Prevenzione e dal Servizio Centrale Polizia Postale e delle Comunicazioni.