Il patron della Salernitana al centro delle indagini
L’attuale patrone della Salernitana ed ex dell’Università Pegaso, alcuni funzionari del ministero del Lavoro, sono sotto inchiesta della procura di Napoli. Sono arrivate a loro carico le richieste di rinvio a giudizio nell’ambito d un’inchiesta su un caso di presunta corruzione risalente al 2019.
La procura chiede il processo per Iervolino, la segretaria generale del ministero Concetta Ferrari, il segretario nazionale della Cisal Francesco Cavallaro, Fabia D’Andrea (si deciderà il 24 novembre). L’indagine verteva su un’ipotesi di corruzione di una persona incaricata di un pubblico servizio, per un atto contrario ai suoi doveri, aggravata dal concorso con altre persone.
Per i pm Sergio Ferrigno e Henry John Woodcock, la 64enne Ferrari avrebbe agevolato la procedura per la scissione “parziale” e “asimmetrica” del patronato Encal-Inpal (con la separazione in due patronati, Encal-Cisal e Inpal). Lo avrebbe fatto in concorso e di concerto con Fabia D’Andrea, 58 anni, vice capo di gabinetto dell’allora ministra del Lavoro, Nunzia Catalfo.
I fatti risalgono a quattro anni fa, partita da una richiesta di Cavallaro, che avrebbe ricevuto il nullaosta ministeriale a giugno. Analoga procedura era stata chiesta nel 2018, ma fu bocciata dal ministero. La separazione parziale dei due patronati, ci sarebbero stati vantaggi economico-finanziari per i due enti, avendo continuato a ricevere sovvenzioni pubbliche, mantenendo anche i locali e i patrimoni. Una serie di benefici che sarebbero saltati con una scissione totale. Anche in seguito, il patronato Enpal-Cisal avrebbe avuto un trattamento di favore da parte di Ferrari, rispetto a Inpal.
In cambio, Ferrari avrebbe visto assumere il figlio, Antonio Rossi, quale docente universitario alla Pegaso a 30mila euro l’anno dal 2019 al 2022. I rapporti si sarebbero sostanziati grazie a Francesco Cavallaro, al 55enne Francesco Fimmanò e al 57enne Mario Rosario Miele, allora membro del Cda della Università Mercatorum (della galassia Iervolino) e attualmente noto per essere dirigente della Salernitana. Un altro figlio di Ferrari avrebbe anche ricevuto un’Audi Q3 a prezzo scontato e un aiuto da parte di Cavallaro per vincere un concorso nella Polizia di Stato, che poi non ha poi vinto.
Cavallaro si sarebbe impegnato a contattare l’allora ministro del lavoro Luigi Di Maio per promuovere la Ferrari. L’altra dirigente ministeriale, Fabia D’Andrea, avrebbe invece avuto da Cavallaro la promessa di assunzioni per due persone da lei indicate. Queste nei mesi successivi avrebbero avuto incarichi rispettivamente all’Inps (dal 2020 al 2023) e presso l’Associazione italiana tutela handicap, con un compenso di 80mila euro.