Il Parlamento Ue ha chiesto l’introduzione obbligatoria di un reddito minimo “adeguato” a combattere il “rischio di povertà e di esclusione sociale”
La proposta rivoluzionaria del Reddito di Cittadinanza Europeo, una soluzione per affrontare le sfide economiche e sociali dell’Europa. L’idea di un Reddito di Cittadinanza Europeo emerge come una proposta rivoluzionaria, mirata a fornire una soluzione duratura alle sfide economiche e sociali che l’Europa affronta oggi.
Origini della proposta
Pasquale Tridico, ex presidente dell’Inps e ora docente all’Università degli Studi Roma Tre, ha sollevato l’idea durante un dibattito sul salario minimo al Parlamento europeo. Ha sottolineato l’importanza di avere un sistema di welfare comune in Europa, specialmente in tempi di crisi economiche e shock asimmetrici. “Bisogna costruire un reddito di cittadinanza europeo per costituire il germe di quello che sarà il welfare europeo”, “un reddito che funga come elemento di stabilizzazione dagli shock asimmetrici eventuali” cioè da improvvisi periodi di crisi sociali ben rappresentati del resto da quel che è avvenuto durante la pandemia da Covd 19.
Secondo Tridico, un reddito di cittadinanza a livello europeo non solo rappresenterebbe un passo avanti per il welfare comunitario, ma servirebbe anche come meccanismo di stabilizzazione in tempi di crisi. Questo potrebbe prevenire situazioni come quella vissuta dalla Grecia, che ha dovuto affrontare gravi sfide economiche senza un adeguato sostegno finanziario.
Il reddito minimo garantito in Europa
Tutti gli stati Ue hanno, seppure in maniera eterogenea, introdotto misure di sostegno alle famiglie indigenti. Si tratta sempre di schemi di reddito minimo garantito e non di reddito di base. Insieme alla Grecia, l’Italia è stata l’ultima a introdurre questo genere di misure, poi tolto dal governo Meloni.
La questione del finanziamento è cruciale. Tridico suggerisce l’introduzione di una ‘corporate tax’ comunitaria, ovvero una tassa sui profitti delle società a livello europeo. Negli ultimi 30 anni, questa imposta è diminuita in media del 45% in Europa, portando a una competizione al ribasso tra i paesi per attirare capitali.
Se l’UE decidesse di imporre una corporate tax minima del 23%, ciò potrebbe generare fondi sufficienti per sostenere il reddito di cittadinanza. Questa proposta potrebbe anche ridurre la tendenza delle aziende a spostarsi in paesi con tasse più basse, garantendo una maggiore equità fiscale.
L’introduzione di un reddito di cittadinanza europeo potrebbe avere profonde implicazioni per il futuro dell’Europa. Non solo fornirebbe una rete di sicurezza per i cittadini in tempi difficili, ma potrebbe anche promuovere una maggiore coesione tra gli Stati membri. Inoltre, potrebbe ridurre la pressione sui singoli paesi per fornire sostegno finanziario durante le crisi, distribuendo il peso su tutta la comunità europea.
L’idea di un reddito di cittadinanza europeo potrebbe rappresentare una soluzione innovativa per affrontare le sfide economiche e sociali dell’Europa moderna. Con il giusto finanziamento e la collaborazione tra gli Stati membri, potrebbe diventare una realtà tangibile nel prossimo futuro.
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