Aumenta il flusso dei medici che da tutta Europa si trasferiscono nei paesi arabi, la Campania ha una proposta, ma i dubbi permangono
In Conferenza delle Regioni è stata discussa la bozza di disegno di legge della Giunta Regionale della Campania per l’abolizione del numero chiuso alla facoltà di Medicina. La proposta è stata inserita all’ordine del giorno della Conferenza delle Regioni. Quindi passerà all’approvazione del Consiglio Regionale.
La Campania dà una prima risposta alla carenza di medici con un provvedimento giusto, ma tardivo in un’Italia che ha protetto più gli interessi deal categoria dei medici che la salute pubblica. Da almeno una decina di anni, vanno in pensione più medici di quelli che ne entrano in servizio e drammaticamente gli ospedali sono vuoti. Bisognava adottare una soluzione come questa già una decina di anni fa e se passasse oggi i frutti si vedranno fra 11 anni, quando oltre quando il differenziale tra pensionamenti e nuovi laureati sarà di un ulteriore -30%.
Già alcune università straniere, specie dell’Est Europa, stanno sottoscrivendo accordi per i tirocini in Italia, recuperando parte degli studenti italiani emigrati in altri stati per non essere entrati a Medicina nel Belpaese.
UN PROVVEDIMENTO GIUSTO MA RISCHIA DI ESSERE INSUFFICIENTE
Abolire il numero chiuso a Medicina (o raddoppiare gli accessi) rischia di essere comunque un provvedimento insufficiente. “Dopo i calciatori anche i medici vanno dagli emiri”, come ricordava il collega Raimondo Aufiero.
I calciatori e gli allenatori, infatti, lasciano l’Europa per gli Emirati Arabi dove guadagnano almeno cinque volte tanto, lo stipendio medio supera i 350.000 dollari l’anno senza turni estenuanti, lavorando in strutture nuove ed adeguate, stando al caldo. «Noi importiamo medici da Cuba (200 in Calabria) e li formiamo, mentre i nostri medici vanno all’estero per guadagnare di più e lavorare meno, aumentando la qualità di vita. La prossima visita specialistica andremo a farla ad Abu Dhabi con un volo Emirates e magari insieme a mr Mancini».
LA SOLUZIONE
Un fuga dei medici solo per soldi, è bene ricordarlo, che è legittimo. Bisogna ricordare, però, che il costo di formazione di un medico è elevatissimo (si parla anche di oltre un milione di euro) e certamente, visto il numero chiuso esistente in Italia, si tratta di un lusso insopportabile per il nostro sistema Paese.
A questo punto, sulla scorta di altre amministrazioni dello Stato, in maniera adattata a Medicina, si potrebbe sottoscrivere un doppio binario. Un accesso al percorso tradizionale con obbligo di sottoscrivere un contratto per un minimo post laurea per otto o 13 anni di servizio con il Sistema sanitario nazionale, o a totale pagamento dello studente, senza che questi sia legato da alcun obbligo successivo, avendo frequentato dei posti riservati e che non rientrano nella programmazione annuale.