Preoccupa l’arrivo della variante Eris (Eg5), i dati dei contagi Covid primo semestre 2023

I dati ufficiali della diffusione del Coronavirus dal gennaio 2020 al giugno 2023 in provincia di Salerno, comune per comune

I casi Covid 19, i relativi decessi ed ospedalizzazioni notevolmente scendono in tutto il mondo, anche in Italia e in provincia di Salerno. Sparito questo coronavirus?

LA SITUAZIONE IN PROVINCIA DI SALERNO DA GENNAIO 2020 AL 30 GIUGNO 2023

Primi sei mesi del 2023, in provincia di Salerno, la proiezione annuale dei contagi ufficiali da Covid-19 crollano a meno un decimo di quelli registrati nel 2022. I numeri. Dall’inizio della pandemia a gennaio 2020, in provincia di Salerno, con poco più di un milione di abitanti, sono stati registrati 471.658 infezioni da Covid 19, dei quali 90mila fino a tutto il 2021, 366.103 nel 2022 e 14.485 nei primi sei mesi del 2023.

LE AREE PIÙ COLPITE DAL COVID
Nel periodo massimo della pandemia, le aree più colpite dal Covid era l’Agro nocerino per numero di casi e nel rapporto infezioni/residenti, negli ultimi sei mesi la tendenza è altra.

Nel distretto 66 di Salerno-Pellezzano sono state 2.365 le nuove infezioni su 142.000 residenti, secondo il distretto di Eboli-Campagna, seguono il distretto 70, Vallo della Lucania-Agropoli, il distretto 60 (le due Nocera, Castel San Giorgio e Roccapiemonte, complessivamente 91.300 residenti), il n. 61 Angri-Scafati, il n.68 Picentini-Pontecagnano, il n.63 Cava-Costiera amalfitana, il distretto n. 65 Battipaglia-Bellizzi-Olevano, il n.67 Valle dell’Irno con 79mila dimoranti e 905 nuovi colpiti dal coronavirus.

Sorprende in senso positivo il dato del distretto sanitario n. 62 Pagani-Sarno tra i più bersagliati nei primi anni della pandemia che su 87.000 residenti ha registrato solo 696 nuovi casi. Nel distretto n.72, Sala Consilina-Vallo di Diano, dove risiedono 63mila cittadini 558 sono state le infezioni ex novo e quello n.71 (Sapri-Golfo di Policastro), dove abitano 42.730 persone di cui 548 ammontano i nuovi positivi. All’ultimo posto, mai così agognato, il distretto 69 Capaccio-Roccadaspide (53mila che abitano nei vari comuni) con 530 infetti nel primo semestre 2023.

Il Comune dove si sono registrati più positività, in ragione anche degli abitanti, è Salerno con 2.196 nuovi casi a fronte di 132.000 circa residenti.

QUANTI HANNO AVUTO ALMENO DUE VOLTE IL COVID
I Salernitani che sono risultati positivi al Covid almeno due volte ammontano a 31.000, il 7% dall’inizio della pandemia. In verità, il dato sale al 20% nel 2022 e al 28% nei primi sei mesi del 2023, numeri che visti così potrebbe indurre ad erronee interpretazioni, ma basta avere delle nozioni minime di insiemistica per avere chiara la situazione.

L’EFFICACIA DEI VACCINI
Nonostante il passare degli anni dalla vaccinazione e dalla guarigione dal Sars Cov 2, il 72% delle nuove infezioni si registra tra coloro che non sono vaccinati o hanno contratto il Covid e il 28% tra coloro che sono guariti o a cui è stato somministrato il vaccino, pur essendo i vaccinati di più dei non vaccinati, vista la platea dei vaccinabili.

Altro valore significativo in provincia di Salerno sono il numero dei deceduti: fino al 2021 sono stati 1.450 a fronte di 90mila infetti, sono scesi a 600 (molto meno della metà) rispetto a quasi il quadruplo di positivi al Covid, fino a crollare a 90 nel primo semestre di quest’anno (65 nel primo trimestre e 25 nel secondo). I numeri assoluti dei deceduti da Sars Cov 2 sono scesi al 15% di quelli del 2022 (30% su base annua): questo significa che il coronavirus, come altre malattie, è letale solo se il paziente è affetto da comorbidità (altre gravi malattie) o è fragile.

L’ESPERTO
«Il Covid non è scomparso – afferma Arcangelo Saggese, medico responsabile per la lotta al Covid per tutta l’Asl Salerno -. Bisogna mantenere le misure minime di precauzione come lavarsi le mani o indossare la mascherina quando si è in luoghi affollati, cercando di evitare grandi assembramenti». Al momento, non si sa se ci sarà bisogno di una nuova vaccinazione anticovid e destinata a chi, se sarà in parallelo con quella antinfluenzale con un unico o più vaccini.

Il merito della riduzione dei casi Covid e della loro pericolosità per Saggese e la comunità scientifica internazionale va ai vaccini: «Abbiamo avuto la prova che non ci sono vaccini sterilizzanti, ma questi aiutano enormemente ad attenuare i danni della malattia, specie per i fragili. In molti casi, il positivo vaccinato non si accorge di avere avuto il Covid.

È pur vero che i positivi sono pochissimi pure perché non c’è più un capillare screening e perché in molti casi i sintomi vengono ricondotti ad altre patologie (raffreddamento o influenza), ma è oggettivo il crollo dei nuovi casi e soprattutto dei ricoveri ospedalieri e dei deceduti sono sintomatici di una “vittoria”». Per il medico siamo «riusciti a raggiungere l’equilibrio tra vaccinazioni e varianti.

In futuro non è escluso che l’alto numero di contagi e la loro particolare pericolosità possano ricomparire, semmai di fronte a nuove varianti del coronavirus, ma i vaccini mRna si possono aggiornare velocemente. In più, grazie al Covid abbiamo imparato la lezione e possiamo affrontare le emergenze senza essere presi di sorpresa»

LA NUOVA VARIANTE

Sono i dati dell’ultimo rapporto dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, da cui emerge una novità sul fronte delle varianti: l’inserimento, lo scorso 19 luglio, della nuova variante EG.5 tra quelle sotto monitoraggio dell’Oms.

Il calo dei casi e dei decessi riguarda tutto il pianeta; unica eccezione la regione del Pacifico Occidentale che comprende l’Oceania e l’Estremo Oriente, dove è stato osservato un aumento dei decessi del 30% rispetto allo scorso mese. In alcuni Paesi si è registrato anche un consistente aumento dei contagi: la Corea del Sud, per esempio, ha visto un incremento del 38% con più di mezzo milione di casi.

In Europa, la situazione appare sotto controllo: si contano 86 mila casi nell’ultimo mese, con una riduzione del 71% rispetto al mese precedente. L’Italia, sebbene i trend siano in netto calo, è seconda in Europa sia per numero di contagi (15.752 in un mese) sia per numero di decessi (206). Sul fronte delle varianti, il report conferma che la quasi totalità dei casi è dovuta a varianti della famiglia XBB. Dopo aver superato Kraken (XBB.1.5), si è arrestata l’ascesa della variante Arturo (XBB.1.16), oggi poco sopra il 20%. In crescita, invece, la variante XBB.1.9.2.

Per quel che concerne la nuova variante ‘EG.5’, “è un lignaggio discendente da XBB.1.9.2 con una mutazione aggiuntiva, F456L, nella proteina Spike”, scrive l’Oms. È in crescita a partire da fine maggio. “Al momento, non ci sono prove di un aumento dei casi e delle morti o di cambiamenti nella severità della malattia connessi a EG.5”, conclude il report.

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