Nocera, mamme preoccupate: «Quando partirà il servizio della mensa scolastica?»

Alcune scuole inizieranno le lezioni già prima del 13 settembre. L’assessore rassicura, ma i tempi sono stretti

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Terminate le ferie, si comincia a pensare al prossimo anno scolastico che fra due settimane vedrà suonare la campanella in molte scuole cittadine, alcune pronte ad iniziare già prima del 13 settembre. Il Comune di Nocera Inferiore, nelle scorse ore, ha chiesto ulteriori dati per erogare il servizio. Il timore delle mamme è che non si riesca a fare in tempo ad attivare la mensa scolastica, con i disagi che comporterà per la gestione familiare e delle scuole.
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LE MAMME
A lanciare l’allarme è il gruppo Facebook delle mamme nocerine, con 2715 iscritte, attraverso un post della portavoce Imma Zinnia: «Siamo ormai a meno di 2 settimane dall’avvio del nuovo anno scolastico. Anno scolastico che a Nocera Inferiore parte già con tanti dubbi e incognite: che fine ha fatto il servizio di refezione scolastica? Dalle prime comunicazioni da parte delle dirigenti scolastiche ai genitori purtroppo non si ricava nulla di buono: la mensa non potrà partire in concomitanza con l’avvio dell’anno scolastico a causa (pare) del mancato rinnovo e/o nuova aggiudicazione dell’appalto del servizio.

Un’amministrazione efficiente programma per tempo, proprio per non creare disagi a chi deve servirsi della mensa, ma il Comune di Nocera Inferiore, a quanto pare, non rientra in questa tipologia di amministrazioni. Tutto ciò è indice di totale mancanza di immedesimazione nei problemi quotidiani dei genitori.

A farne le spese, come al solito, saranno quindi le famiglie e gli alunni, vittime di incapacità amministrativa e di valutazioni errate sulle tempistiche. Ma oltre il danno la beffa! Infatti, per sopperire al disservizio creato dal Comune le dirigenti scolastiche non hanno potuto trovare altra soluzione che quella del pranzo a sacco, del panino portato da casa. Marcello D’Orta fu lungimirante: “Io speriamo che me la cavo”».
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L’INTERROGAZIONE DEL CONSIGLIERE D’ALESSANDRO
Il 22 luglio scorso, il consigliere comunale di minoranza Giovanni D’Alessandro del gruppo di Nocera al Centro aveva presentato un’interrogazione consiliare sul servizio mensa in previsione del muovo anno scolastico, temendo che non partisse in tempo.

D’Alessandro scrisse: «considerato che il servizio mensa negli istituti comprensivi nocerini è stato avviato con notevole ritardo nell’anno scolastico ormai concluso, chiede di sapere se sono state attivate tutte le procedure per fornire il servizio mensa in maniera concomitante con l’apertura delle scuole il 13 settembre 2023. A tale proposito si rammenta l’importanza di fornire tempestivamente un servizio essenziale per gli alunni (e le loro famiglie) di tutti gli istituti comprensivi sul nostro territorio comunale».

PROBLEMI NON SOLO PER LE FAMIGLIE
Ad oggi, il bando per la mensa ancora non è stato pubblicato. Preoccupate anche quelle dirigenti scolastiche nocerine che hanno ricevuto dal Ministero alcuni insegnanti in più per la Primaria, in ragione del tempo pieno da loro dichiarato.
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LA RASSICURAZIONE DELL’ASSESSORE FORTINO
«La settimana prossima, sarà presentata la piattaforma online che prevede la possibilità di accesso ai servizi di buoni libro, trasporto scolastico e la mensa – ha garantito l’assessore alla Pubblica istruzione, Federica Fortino -. Per quanto riguarda la mensa, dal 13 settembre ci saranno i piatti a tavola per gli studenti per i quali è prevista la refezione scolastica».
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IL PUNTO
Tempi stretti per il Comune con i funzionari impegnati nella realizzazione di una gara per la scelta della ditta che fornirà il pranzo agli studenti. L’Assessore ha assicurato che tutto sarà realizzato in tempo. Le mamme fanno il tifo per il Comune perché per loro, in caso contrario, sarebbe un danno rilevante. C’è tra i dirigenti scolastici chi pensa anche a un provvedimento tampone (per non rinunciare alle insegnanti inviate in più dal Ministero): far consumare il panino o il pranzo portato da casa, anche se alle mamme non fa piacere questa ipotesi perché i cibi sarebbero preparati molte ore prima del loro consumo. C’è anche la possibilità che i bambini siano costretti al rientro anticipato per più giorni, con quel che comporta per la gestione familiare.

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