Gli ultimi anni del ciclismo stanno vivendo un dualismo che non si vedeva da tempo, dalle sfide incredibili tra Moser e Saronni, tra Bugno e Chiappucci e più recentemente tra Van Der Poel e Van Aert
I padroni delle due ruote oggi sono loro: Jonas Vingegaard e Tadej Pogacar. Due corridori destinati a fare la storia del ciclismo che stanno infiammando le ultime stagioni sportive. E con alle porte il Tour de France tutti gli appassionati sportivi sono in fermento per capire chi dei due si aggiudicherà la Grande Boucle dopo i due anni di dominio di Pogacar, nel 2020 e 2021, e la detronizzazione di Vingegaard nell’edizione 2022. Anche gli esperti di pronostici e le quote su tappe e vittoria del Tour de France vedono i due corridori come i più probabili per il successo finale. Una sfida ravvicinata, dunque, che infiammerà il luglio ciclistico e si protrarrà, molto probabilmente fino a settembre quando andrà in scena la Vuelta di Spagna.
Vingegaard
Da quattro anni nel professionismo il danese Jonas Vingegaard si è imposto solo negli ultimi due anni tra i grandi protagonisti del ciclismo. La sua crescita atletica è stata lenta e costante, fatta di duro lavoro per uno che non è mai stato etichettato come predestinato ma un corridore forte che avrebbe fatto una discreta carriera. E invece Jonas ha stupito tutti diventando un grande interprete delle corse a tappe, spingendosi oltre i suoi limiti nelle tappe di montagna e con il solo difetto, ancora da limare, di attuare una strategia vincente su se stesso per quanto riguarda le corse di un giorno. Due anni più grande di Pogacar, il danese ha saputo imparare dal campione sloveno, studiandolo e apprendendo il meglio per poterlo contrastare, rispondendo al meglio ai suoi cambi di ritmo senza piantarsi. E proprio nel Tour dello scorso anno Jonas è riuscito a superarlo e vincere. Persino senza approfittare della caduta che lo sloveno ha subito nella diciottesima tappa sui Pirenei nella discesa del Col de Spandelles. Vingegaard si è accorto della caduta, ha frenato e lo ha aspettato e quando Pogacar lo ha raggiunto c’è stata una stretta di mano tra i due commovente, uno spot per il ciclismo.
Pogacar
Tadej Pogačar è il re delle gare a tappe: vincitore nel 2021 della Liegi-Bastogne-Liegi, vincitore nel 2021 e 2022 del Giro di Lombardia, vincitore nel 2023 del Giro delle Fiandre e infine vincitore, nei grandi Giri, del Tour de France nel 2020 e nel 2021, con il secondo posto del 2022. Quest’ultimo proprio dietro al temibile avversario Jonas Vingegaard. Una forza della natura Pogacar, apparentemente senza difetti, forte e costante in salita, potente nei cambi di ritmo, esplosivo sulle lunghe distanze e con un buon passo sulla crono. Il suo modo di gestire la bici è al contempo istintivo ma anche intelligente, in grado di dosare la sua esplosività ma leggendo alla perfezione le tappe e sapendo dove e come attaccare o difendersi da eventuali insidie del percorso. E senza mai perdere la testa, è un uomo maturo nel corpo di un ragazzino. Caratteristiche che messe tutte insieme ne fanno un atleta imbattibile. O quasi. Sì perché adesso c’è un danese terribile pronto a fargli le scarpe. E tutto questo sarà spettacolo puro nel prossimo Tour de France.