Stop alle ricerche della bambina scomparsa dall’hotel Astor. Cosa hanno fatto il padre e la mamma della piccola?
Mia Kataleya Chicllo Alvarez, cinque anni, sabato potrebbe essere stata rapita a Firenze a scopo di estorsione. Le sue ricerche non hanno dato alcun esito. Perlustrato l’albergo occupato Astor da diverse famiglie dove viveva la bimba peruviana, il torrente Mugnone, il fiume Arno, il Parco delle Cascine. Carabinieri, vigili del fuoco, volontari hanno smesso le ricerche.
L’INCHIESTA
La procura di Firenze indaga per sequestro di persona a scopo di estorsione, dopo aver aver ascoltato la madre della bambina e un’amica, cambiando l’originale ipotesi di abbandono di minore.
LA RICOSTRUZIONE
“Non abbiamo novità rispetto a ieri – ha spiegato il generale Gabriele Vitagliano, comandante provinciale dei carabinieri di Firenze – È confermata la ricostruzione con la bambina che giocava nel cortile e poi tra le 15,00 e le 15,15 è stata persa di vista”.
“La madre e altri hanno iniziato a cercarla e poi quando hanno perso la speranza di trovarla, alle 20 sono andati alla stazione dei carabinieri di Santa Maria Novella e mentre presentavano la denuncia immediatamente la Prefettura ha avviato immediatamente il piano persone scomparse”.
COSA HANNO FATTO LA MADRE E IL PADRE
La mamma di Kata è stata trasportata in ospedale. La donna, 25 anni, avrebbe ingerito una piccola quantità di candeggina e non risulta in pericolo di vita. Il padre, detenuto nel carcere fiorentino di Sollicciano per reati contro il patrimonio e furto, dopo avere appreso della scomparsa della bambina, ha tentato il suicidio ingerendo del detersivo e nel corso della notte avrebbe tentato di togliersi la vita provando a strangolarsi con un filo.
Nel pomeriggio di domenica è stato trasferito in ospedale, dove è rimasto fino a questa mattina per fare poi ritorno nella struttura penitenziaria. La notizia è stata confermata da fonti vicine all’indagine.