La difesa di Alfano davanti al Gip, “Non ho tentato nessuna estorsione né sparato”

Il Giudice non crede, però, alla difesa del 33enne arrestato per gli spari a viale Europa di sabato mattina

Il giudice delle indagini preliminari del tribunale di Nocera Inferiore ha convalidato l’arresto di Raffaele Alfano ritenendo che la ricostruzione di quanto accaduto verso le 12 di sabato fosse più riscontrata della difesa del 33enne angrese.

LA DIFESA DI ALFANO
Il 33enne Alfano, ieri mattina, assistito dal suo avvocato Giovanni Pentangelo, si è difeso dicendo al Giudice delle indagini preliminari di aver litigato in un bar, quella mattina, con il 39enne F.S., commerciante di frutta e verdura, a causa di un urto tra i due, seguito da uno scontro fisico che fece intervenire alcune persone del locale per separarli. Poco dopo, il 33enne sarebbe andato davanti al negozio di frutta e verdura di F.S. per chiedere spiegazioni e questi lo avrebbe invitato a raggiungerlo, per poi essere stato dai familiari del commerciante. Dopo questo momento furono esplosi diversi colpi di pistola contro di lui, due dei quali lo colpirono.

L’IPOTESI DELLA PROCURA
https://rtalive.it/2023/06/dietro-la-sparatoria-viale-europa-ad-angri-ci-stata-tentata-estorsione/141520/
Le indagini del pm Roberto Lenza e dei carabinieri della stazione di Angri e del reparto operativo di Nocera Inferiore, in questi giorni guidato dal capitano Marco Izzo, prospettano una diversa tesi. Il 39enne commerciante sarebbe stato “convocato” da due uomini al cospetto di Alfano in un vicino bar nella zona di viale Europa. Qui il 33enne avrebbe chiesto di pagargli il pizzo (‘o ciocio) ogni mese. Di fronte al no dell’esercente, sarebbe divampata una prima zuffa, con scambi di botte.

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GLI SPARI

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Un familiare di F.S. avrebbe tolto dalle mani la pistola ad Alfano, una 7,65 modificata, e l’avrebbe poi buttata in un bidone dell’immondizia, dove è stata poi ritrovata dai carabinieri. Subito dopo il ferimento del 33enne, diversi scooter sarebbero arrivati in suo soccorso tentando di investire i titolari del negozio e facendo vedere pistola, coltello e una spranga. Ulteriore zuffa, poi terminata poco prima l’arrivo dei carabinieri.

LA DECISIONE DEL GIP
il giudice ha ritenuto suffragata l’ipotesi avanzata dalla procura e Alfano è finito ai domiciliari

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