Scoperti altri 10 casi
Si allarga lo scandalo delle persone morte ma alla quale per mesi sarebbero state pagate dall’Asl ai centri privati convenzionati cure riabilitative domiciliari. Scoperti 10 “morti riabilitati” nella Piana del Sele con prestazioni pagati dall’Asl Salerno a un centro di riabilitazione dell’area sud della provincia.
Continuano i controlli dei distretti sanitari dell’Asl Salerno sulle pratiche degli ultimi 10 anni relativi alla riabilitazione di degenti domiciliare o ricoverati nelle Rsa. Lo scandalo è emerso nell’Agro nocerino (una quindicina i casi) e si sta estendendo: finora i casi sono una trentina dei cosiddetti “morti riabilitati”.
I CASI NELLA PIANA DEL SELE
Tra le pratiche sospette di degenti domiciliare deceduti e riabilitati per oltre un mese ancora. Un anziano di Battipaglia morto ad inizio di marzo, avrebbe ricevuto, secondo i documenti che hanno portato al pagamento delle cure da parte dell’Asl Salerno, fin quasi a giugno.
I CASI NELL’AGRO NOCERINO
IL BUCO DEL SISTEMA
Non solo i terapisti hanno la responsabilità di aver presentato documentazione con false firme apposte sui fogli di presenza, ma anche i centri di riabilitazione per i quali questi lavorano non hanno certamente effettuati controlli efficaci, ma anche l’Asl fino ad oggi non ha brillato nelle verifiche nonostante paghi 48 euro l’ora le prestazioni riabilitative, con cicli che prevedono anche cinque giorni di cure la settimana.
Va detto, però, che l’intero sistema delle cure di riabilitazione a domicilio o nelle Rsa viene gestito con il cosiddetto “file H” della rendicontazione all’Asl ma la Regione non ne ha previsto il colloquio con l’anagrafe sanitaria. Basterebbe fare questo incrocio dei dati in maniera automatica e immediata per evitare truffe ed errori, oltre che resurrezioni solo sulla carta. Al momento, i dipendenti devono controllare, a campione, migliaia e miglia di fogli presenza mensili di 2.500-2.700 degenti ogni anno.
Non colloquiano, perfino, i dati dei pazienti che sono ricoverati in ospedale e che ricevono sulla carta cure domiciliari: l’Asl, così, paga per loro contemporaneamente le prestazioni ospedaliere e quelle a casa che solo un evento miracoloso avrebbe potuto consentire.
COSA SI STA FACENDO
Asl (distretti sanitari e nuclei ispettivi), Corte dei Conti, la procura di Nocera, la guardia di finanza, stanno tutti indagando sul caso dei morti riabilitati. Andranno controllati anche i ricoveri negli ospedali, nelle Residenze sanitarie assistite, le prestazioni dei centri di riabilitazione (non esclusi quelli con pazienti semiresidenziali).
Non si tratta solo di scoprire casi dei defunti, ma anche di pazienti vivi ai quali potrebbero essere state pagate prestazioni in contemporanea da più strutture pubbliche e private, ad esempio a domicilio o nella Rsa, pur essendo ricoverati in ospedale. Del resto, il sistema fallace può autorizzare cure a persone visitate alcuni giorni prima, ma morte poco dopo, senza accorgersene.